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 Oggetto del messaggio: Re: Sulla teoria dei colori in generale
Messaggio da leggereInviato: 07/06/2014, 15:47 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
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HF
Visto che questo 3D è già complicato faccio un passetto ulteriore, vi parlo del metamerismo.

Come ho detto in altri post la mescolanza sottrattiva e la mescolanza additiva usano dei modelli (ehm solo per gino: delle visioni parziali idealizzate della realtà) separati del fenomeno colore, uno relativo alla sovrapposizione di luci, l'altro relativo alla miscelazione di pigmenti.

Ho detto che questa impostazione teorica è insufficiente e infatti esiste una teoria che passa ad un modello di livello diverso e si preoccupa del metamerismo.
Esiste una rappresentazione del colore basata su 3 coordinate identificabili e misurabili scientificamente attraverso precisi strumenti di misura e che permette la definizione di questo fenomeno.
In pratica il metamerismo consiste nella possibilità di ottenere la stessa sensazione di colore in presenza di luce con differente distribuzione spettrale.

Il fenomeno del metamerismo non è eliminabile perché è una proprietà del sistema visivo dell'uomo.
Esso è presente anche nella strumentazione per la misurazione del colore, il metamerismo può essere considerato sia un fatto positivo che negativo. Positivo perché, grazie ad esso, la riproduzione dei colori degli oggetti non luminescenti (stampa, televisione, fotografia, ...) è possibile con tecniche semplici, negativo perché, unificando il colore per distribuzioni spettrali diverse, non ne consente la discriminazione. Il metamerismo complica notevolmente anche il problema della trasformazione delle coordinate di colore dagli spazi strumentali allo spazio dell'Osservatore Standard. Per riassumere il fenomeno del metamerismo diciamo che due oggetti, ugualmente illuminati, possono avere lo stesso colore con una determinata sorgente di luce, ma colore diverso con un’altra sorgente di luce.

fonte principale: http://www.fis.unipr.it/~fernando.fermi ... erismo.htm

ps: Dimenticavo una nota importante: il metamerismo non è un fenomeno ottico che riguarda strettamente il cambio di luce da luce diurna a luce nera.
Il metamerismo (o il suo complementare difetto metamerico) si ha illuminando due oggetti magari con la luce solare piena e poi con la luce meno forte e accorgendoci che quello che sembrava lo stesso colore in realtà non lo è.
Il difetto metamerico è la descrizione scientifica del fenomeno volgarmente chiamato "relatività delle sensazioni ottiche".

ginogost
Credo che
In pratica il metamerismo consiste nella possibilità di ottenere la stessa sensazione di colore in presenza di luce con differente distribuzione spettrale

significhi parimenti
In pratica il metamerismo consiste nella possibilità di ottenere sensazioni di rapporti di colore differenziate in presenza di luce con differente distribuzione spettrale

Se però consideriamo che il nostro occhio si è formato per la luce solare, allora qualcosa di più si capisce, come il fatto che non si devono scegliere le tinte degli abiti sotto una luce al neon.
Un pittore come Tancredi dipingeva sempre alla luce artificiale, tanto che l'analoga osservazione è tra i criteri per confermare l'autenticità di un suo lavoro. I curatori di mostre e musei sono avvertiti ...

Se io insisto a considerare il colore di un oggetto come luce deviata, devo allora ammettere che deviazioni diverse portino a risultati analoghi (come sarebbe gli omini insanguinati oppure dipinti di rosso ), il che significa che ogni pigmento agisce per ogni lunghezza d'onda della luce incidente secondo scale differenziate. Come dire che se sparo a te che sei magro ti posso mancare, ma se sullo stesso piedistallo metto un ciccione più facilmente lo beccherò (ehm, mi scuso per la violenza dell'esempio )

Per dare un'idea: se giunge una luce tendente all'azzurro, quindi con frequenza maggiore rispetto ad una rossastra (e qui, attenzione, si considera la luce prodotta dal sole o da una fonte non schermata come equivalente a quella che abbia attraversato uno schermo colorato, e occorrerà riparlarne) il pigmento x, per dirla alla bonacciona, devierà in modo diverso dal pigmento Y, e vedremo due colori diversi. Ma se il pigmento Z, per esempio, ha una scala di deviazione limitata, che prevede due sole risposte, per esempio verde o nero, ecco che i due colori ci appariranno eguali.

O no?

HF
aspetta ..attenzione il metamerismo è la costanza di colore al variare non della fonte luminosa bensì dell'intensità luminosa.
il difetto di metamerismo è quel fenomeno che ci fa sembrare identiche due superfici verdi sotto il sole ma diverse semplicemente spostandoci e osservandole con un po' meno sole (o all'ombra). Ancora non entrano in gioco le luci diverse (neon bianco piuttosto che luce ad incandescenza più calda).
Poi ovviamente il difetto viene ulteriormente amplificato dall'uso di luci diverse (come negli esempi che hai citato tu) quindi lo 'stesso' verde cambierà di tono passando dalla luce al neon alla luce ad incandescenza.
Se poi introduci luci colorate o la luce nera il fenomeno assume caratteristiche diverse e nel caso della luce nera dubito che si possa parlare ancora di semplice difetto metamerico.
Aggiungo (per batterista) che viene definito difetto metamerico ottico (o forse biologico) quel difetto dell'occhio che non è perfettamente allineato al 'normale' occhio umano.

Cioè il sistema di misura del colore del quale parlavo nel post precedente è indipendente dal singolo particolare occhio umano ed è usato come metro di misura anche senza occhio umano.

Esattamente come il metro che compriamo al supermercato è si usato per misurare ma non è il 'metro' scientifico definito come oggi come:
"la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1/299 792 458 di secondo."

Così come per il metro non esiste sulla terra un metro perfettamente 'metro' per l'occhio umano non esiste sulla terra un occhio perfettamente 'normale'.

Però, nonostante le stranezze filosofiche, per la scienza il colore esiste.

ginogost
Benissimo. Allora vediamo se a suon di quazzate non ci si possa avvicinare a qualcosa di plausibile anche nel caso di questo concetto, il metamerismo, che, confesso candidamente, non conoscevo.
Tu dici che non è legato alla differenza di colore della sorgente ma all'intensità. Ancora benissimo, prendo atto.
E torno all'esempio della cancellata e degli omini, perché a me piace capire così, come i bambini. Solo che ora di cancellate ne dobbiamo ipotizzare due, anzi, due coppie, cioè quattro.
Nella prima coppia non abbiamo l'effetto metamerico. Vale a dire che se gli omini cercano di passare correndo nella prima a una velocità x, nella seconda ad una velocità maggiore (X+tot), il numero dei respinti insanguinati, cioè il colore risultante, rimarrà eguale.
Nella seconda coppia, invece, l'aumento di velocità degli omini produrrà un effetto differente tra le due griglie (si presume un numero maggiore di feriti-respinti, ma non è nemmeno detto, potrebbe trattarsi di aumento della vistosità delle ferite, o addirittura di una loro diminuzione).

Ciò significa solo ... quello che viene descritto. E cioè che tra le due prime griglie non vi è quella certa differenza che crea la divergenza nel risultato.
Nel nostro esempio la differenza potrebbe riguardare la densità degli elementi della griglia, o la loro disposizione, o la loro forma intrinseca (per esempio, tondi, ovali o addirittura triangolari, atti cioè a ferire assai gli omini oltre una certa velocità).
Senza dimenticare che, per la nostra esperienza comune, nell'esempio che ho scelto sarebbe proprio il secondo caso, quello della differenza tra colori, a sembrare quello normale, in quanto un maggiore affollamento in pressione genera un maggior numero di traumi, diciamola così. Magari l'esempio non va del tutto bene, ma non ne ho altri, per ora. Poi, Holly, tu su questo non ti sei espresso. Pertanto, prima di procedere, aspetto la legnata di turno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Sulla teoria dei colori in generale
Messaggio da leggereInviato: 07/06/2014, 15:53 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
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Cari amici
sin qui è arrivato il dialogo ad oggi 7/6/14
vi invito a partecipare, o direttamente di là, ovvero postando qui su Antroponordest cose che poi mi incaricherò di riportare in sintesi in quell'altra discussione. Così come riporterò qui il seguito di quella.
In particolare se poteste essere più precisi di me sulla teoria di Goethe e Steiner (sono in Polonia e non ho testi con me, mi ero ripromesso però di rileggere tutto per farmene una sintesi valida - ho letto il Proskauer e non mi ha affatto convinto) mi farebbe piacere.


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 Oggetto del messaggio: Re: Sulla teoria dei colori in generale
Messaggio da leggereInviato: 07/06/2014, 16:24 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
Messaggi: 585
HF
Sul metamerismo ho trovato anche questo link:
http://www.aristidetorrelli.it/Articoli ... erismo.htm
è discorsivo mentre il precedente, postato qualche tempo fa,era sinteticamente ma precisamente definito in termini scientifici.

Il difetto metamerico, aldilà del parolone, è quel fenomeno fastidioso che ti mostra quanto avevi sonno quando hai messo i calzini: ti sembravano uguali, poi sei uscito alla luce e tua moglie ti dice "ma metti i calzini di colore diverso?".
Nel link viene anche fatto l'esempio di cambiamento dovuto alla geometria dei materiali, due superfici che sembrano colorate di un rosso identico, ti appiano diversi se cambi l'angolo dell'oggetto rispetto alla fonte luminosa.

In pratica la teoria scientifica dice che la luce che colpisce l'oggetto rimbalza un 'ventaglio' di radiazioni.

Lo spettro completo è quello che viene inviato dal sole sull'oggetto,
la natura dell'oggetto determina il pattern di assorbimento/rimbalzo (immagina una sorta di vetro appannato).

Ma cosa vede l'occhio?
Se l'occhio è perfettamente normale vede una sorta di media di tutte le radiazioni per i 3 pigmenti sensibili dell'occhio. La fusione di queste 3 medie ci fa percepire un colore piuttosto che l'altro.

Se l'occhio ha qualche difetto subentra il difetto metamerico biologico (o dell'osservatore)
Se i materiali sono diversi può subentrare muovendo l'oggetto il difetto metamerico geometrico
Se cambia l'intensità della luce (solare, neon, led, lampada ad incandescenza) subentra il difetto metamerico della fonte illuminante.

Io perlomeno l'ho capita cosi.


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