Avere il piglio fiero del pettirosso
che becca il miglio sul balcone
quella brace di tramonto
che scalda il cuore
abitare il fruscio della siepe
la rossa galassia delle bacche
togliere qualche spina dalla corona
del prossimo tuo.
E così sia.

(Federica Francoli, Diario domestico)

Insenatura

Passavo il pomeriggio tra i sospiri del mare
ma l’ospedale azzurro che cela i suoi malati
rinvia ad approdi immobili i suoi gesti sbagliati
s’inarca e così espande l’azzardo del toccare.

Nell’equilibrio assorto di un pomeriggio eterno
si affanna solo un sibilo per voci orizzontali
mi circonda mi lascia nei sentieri navali,
si appoggia sulle rocce come pugno allo sterno.

Di più misteri è sintesi la nostra trasparenza,
ritmi dall’universo chiamano disperdendoci:
poi dilaniati indugiano pensieri chiedendoci
pace per un minuto, pegno per un’assenza.

.................................................Ginogost

Non sono uscito di senno, ma sono stanco dell'estate.
Cerchi nel cassettone una camicia, e il giorno è perso.
Venga l'inverno e copra tutto, presto,
le città e le genti e, innanzi tutto, il verde.
Io dormirò vestito, sfoglierò libri in prestito,
finché non se ne andrà per la sua strada l'anno, quel che resta,
come il cane che sfugge al cieco e che traversa
lungo le strisce pedonali. E' libertà
se scordi il patronimico del capo,
se è dolce la tua bocca più della chalvà
di Shiraz e se, col cervello strizzato come il corno di un capro,
dall'occhio azzurro nessuna stilla scenderà.

Iosif Brodskij: POESIE, Adelphi

Continuerai a sedurmi
dolce mia idea dell'uomo
anche se fuggi sempre più lontano
e più non puoi scaldarmi
coi raggi del tuo cuore?

Ma forse sei anche tu
una stella già spenta
e io ancora ti vedo.


Maria De Lorenzo "Reliquiario d'amore", Milano 2003

LETTERA

Nevica nella tua città - mi scrivi -
le antenne ballano nel vento
a tramontana i campanili
vestono di bianco l'austerità.
Nevica l'infanzia sugli antichi
Venezia fa una piroetta.
Ti penso, e ti seguo lungo i canali
fino al pontile a cui s'accosta
un vaporetto tra la neve e il vento.
Da queste parti c'è ancora verde e oro
sulle colline, il cielo è caldo fino sera.
Ma il giorno è tutto nel mio foglio
sopra un tavolo di bar dove ti scrivo.


Giuseppe Surian: POESIE , Eidos editrice 2006

Le calcul absolu

Le calcul absolu d'une plage tranquille
où la mort va chercher ses clients de lumière
à jamais sombres, seme en reflets la rivière
les chemins interdits les bois les cannes l'ȋle.

Dans les pierres pleuraient les eaux brisant sirènes
les ȃmes revȇtues de couleurs irréelles
calmement degradés aux fréquences mortelles
tant qu'un feu rouge marqua la journée de Séléne.

Ni matière d'oiseax va se bannir au ciel
ou manque soupçonneuse dans un destin furieux
rendu à l'azur qui tremble son éclat naturel,

la lumière dans l'œil d'un serpent paresseux:
ni personne reponds, orgueilleux comme le Serbes
mais du sol nous appellent, envahissantes, les herbes.

ginogost

Il calcolo assoluto d'una spiaggia tranquilla/dove la morte cerca i suoi clienti di luce/per sempre oscuri, semina di riflessi il fiume/le stradine proibite, i boschi, le canne, l'isola. // Tra le pietre piangevano le acque spezzando sirene/anime rivestite di colori irreali/degradate con calma alle frequenze mortali/finché un semaforo segnò il giorno di Selene. // Né materia d'uccelli si espelle verso il cielo/ o difetto sospettoso in un destino furente/reso al tremante azzurro il suo naturale splendore, / la luce nell'occhio di un pigro serpente/e nessuno risponde, orgogliosi come i Serbi/ma dal suolo ci chiamano, invadenti, le erbe.


LOIRA

Nel calcolo assoluto della spiaggia silente
la morte ricercava vagando un suo cliente
seminavano il fiume di riflessi ormai foschi
i sentieri dagli uomini proibiti e dai boschi

Anime rivestite nei colori irreali
degradavano calme a sequenze mortali
piangevano nei sassi dalle acque le sirene
un semaforo accese il giorno di Selene

Poca materia in volo animali in partenza
lacuna sospettosa del destino furente
il cuore rese al cielo la sua luminescenza

le luci riposavano nell'occhio di un serpente
dal basso richiamava l'erica che invade
gli uomini non risposero serrati nelle strade.

ginogost

(Perché tradurre è tradire ... poi, sono due lavori ben diversi ...)

I PESCI SI DIVERTONO

I pesci si divertono a contarci
dall'acqua scura dove si nascondono
al tremolìo di fiume e nei rigagnoli.
Tradussi l'impossibile bellezza
spiandone il passato in una nuvola.

ginogost

Amore, amore,
lieto disonore.

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Io vivere vorrei
addormentato

entro il dolce
rumore della vita.


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quest'ultima è un po' più "antroposofica"...



Moralisti

Il mondo che vi pare di catene
tutto è tessuto d'armonie profonde.



(tre poesie di Sandro Penna)

tps://mail.google.com/mail/?hl=it&shva= ... 660vediamo se riesco ad inviare un video dove Mariangela Gualtieri recita una poesia/preghiera...
No, non ci riesco. e neppure a togliere questo post. Comunque si trattava di Mariangela Gualtieri al PIME di Milano, si trova facilmente e dura 6 minuti. Scusate il pasticcio.
Intanto metto questo, da "Senza polvere senza peso" Einaudi 2006

"Sento il tuo disordine
e lo comparo al mio. C'è
somiglianza. C'è lo stesso slabbro
di ferite identiche..."

https://www.youtube.com/watch?v=W60SohJ_FGo

qui, se funziona