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 Oggetto del messaggio: Meditare su parole: rabbioso aggressivo violento distruttivo
Messaggio da leggereInviato: 14/05/2013, 9:52 
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Iscritto il: 12/07/2011, 0:36
Messaggi: 90
Cari amici,
posto quest'argomento, che riguarda il nostro gruppo, nella parte aperta, in quanto può essere interessante per altri. Pertanto vi ricordo di usare qui i nicks e non i nomi propri.

Abbiamo visto già più volte come la lingua esprima molto precisamente ben più di quanto usualmente si creda. Abbiamo anche utilizzato dei modi simili alla meditazione per interrogare tale genio, in modo da precisare il significato di alcuni termini rispetto ad altri. Ciò risulta assai utile per la chiarezza di pensiero, oltre che per lo scrivere propriamente e, infine, elegantemente.

Abbiamo, per esempio, investigato la differenza esistente tra vagare ed errare. Dopo aver in un primo tempo esternato le nostre impressioni ("vaghe" :D ), abbiamo cercato di capire qualcosa sull'origine di tali termini, e provato anche a vedere dove essi non fossero esattamente sovrapponibili. In tal modo, con esempi, ci siamo avvicinati al nucleo stesso della parola, il che è, a mio avviso, un utile processo meditativo. Si è visto che errare per un bosco non dà la stessa sensazione che vagare per un bosco, ma non era chiaro perché ciò avvenisse, dove fosse l'opposizione, posto che in nessun caso due termini sono esattamente sovrapponibili, ma sempre si giunge ad un punto in cui essi divergono in direzioni opposte. Per esempio, tra bianco e candido la differenza sembra evidente, ma solo a un certo punto si comprende che con bianco si aggiunge qualcosa (il colore), mentre con candido si toglie, così che candido non significa solo bianco, ma bianco immacolato, pulito, da cui manca qualunque impurità, che viene appunto mentalmente tolta.

Un altro esempio di opposizione era appunto tra vagare ed errare, prima citati. Ricordo che il risultato di tale ricerca è che, nell'esempio di prima, chi erra per un bosco non sa dove andare e lo ricerca, mentre chi vaga può avere o non avere un punto di riferimento, ma comunque non lo cerca. Infatti, chi parla vagamente ci lascia sospesi e senza un punto di riferimento, mentre possiamo contestare chi, parlando, erra, proprio perché un punto di riferimento, in questo caso semplicemente la verità, esiste.
Si noti come, una volta trovato il punto di divergenza, anche il nostro pensiero si schiarisca, come al levarsi delle nebbie, e quanto prima era un ostacolo ora diventi un supporto al netto pensare.

Per il prossimo gruppo vi propongo di iniziare qui un lavoro, singolarmente, ma potendo già comunicare sul forum (aperto in ciò anche a chi non viene al gruppo: tutti possono intervenire qui di seguito). E vi propongo di investigare sul reale significato di 4 aggettivi simili, che appaiono quasi in progressione: rabbioso, aggressivo, violento, distruttivo. Una volta al gruppo ci riuniremo in due sottogruppi e termineremo la ricerca.
Ma uno dei due (o tre) sottogruppi potrebbe anche ricercare le opposizioni tra i seguenti termini: debole, fragile, delicato - lavoro più semplice, quest'ultimo, che riserverei solo al giorno del gruppo, evitando di parlarne già qui.

Infine: se riuscissimo riferire i vari termini in rapporto con le tre forze dell'anima (pensare sentire volere) o con i 4 arti costitutivi (corpo fisico, eterico ecc )?



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 Oggetto del messaggio: Re: Meditare su parole: rabbioso aggressivo violento distrut
Messaggio da leggereInviato: 18/05/2013, 2:50 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
Messaggi: 585
Chiarisco l'ultima domanda.
A quale forza dell'anima si fa riferimento (principalmente) quando si parla di fragile? Al corpo fisico o al corpo eterico? E' più grave avere un io fragile o un io debole? Delicato può anche avere un'accezione positiva: nel corpo eterico, fisico o astrale?
Il linguaggio queste cose le sa già, e se sappiamo porgli le domande ci dà risposte franche e meravigliose.

Rabbioso vs aggressivo: dove c'è maggiore coscienza (cioè maggiore presenza dell'io)?
Aggressivo vs violento: dove si esprime di più la volontà e dove invece il sentimento? Perché?
Aggressivo vs distruttivo: dove è più implicato il corpo fisico?

Se si fatica a trovare una risposta, si può sempre allungare la domanda.
rabbioso vs violento: se mi immagino l'azione dell'uno e dell'altro, quale dei due invaderà maggiormente lo spazio altrui, e perché lo invaderà? E' sempre necessario che un rabbioso diventi violento? Perché? Si dice rabbia cieca, violenza cieca, cieca distruttività - già un pelo meno buono -ma aggressione cieca già suona male, ci dev'essere una piccola incoerenza. Esiste una filosofia della non-violenza, ma non della non-aggressività, tanto meno della non-rabbia (se c'è, non si chiama così 8-) ) ... ...


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