vengo a rompere i coxxxxni anche qui
(così, ora mi arriverà notifica per venire a vedere gli aggiornamenti).
Qua ritorna il discorso "oggettivo" e "soggettivo".
Ora il mondo oggettivo, quale "dato" fuori di noi, è il mondo di Dio creatore, sul quale poco possiamo dire; dobbiamo prenderne atto, punto.
Al quale si va a contrapporre la "soggettività" (umana, e anche di Assaggioli).
Ora, con Steiner, abbiamo visto che l' oggettività NON è estranea all' uomo, ma lo percorre, è il suo stesso "pensare" come attività!
Quindi, ora esiste una "oggetività" che non è estranea, esterna all' uomo, ma è insita nell' uomo stesso!
Ora, ogni altro tipo di oggettività... in quest' epoca soprattutto, tende a ritirarsi!
L' immagine più emblematuica è che invece che una verità (oggettiva ma esterna) si ricerca la libertà (soggettiva: tot capitae tot sententiae); e si dà più importanza ad una libertà soggettiva che ad una verità oggettiva!
Non è così??? almeno, nel nostro periodo??
Dunque, la strada dell' oggettività LA' fuori, fuori dall' uomo (la verità così intesa ad esempio) stà sempre più perdendo importanza!
Ma allora... quello che resta è la soggettività??
No certo; una certa oggettività a partire dall' uomo va ricercata (ma non è ciò nel pensare?)!!
Ma questo poi porta come sempre a dire: è qualcosa che ha partorito Assaggioli - uomo; quindi le verità... ci devono sempre ancora una volta venire "da fuori"?? Se non da Dio, da Steiner??
Ed allora... molto meglio la mia soggettività, che però cerca di giungere ad una oggettività, rispetto che ad una oggettività imposta da fuori!
Se l' uomo deve proseguire, sarà proprio da qui!
La mela è la mela, il triangolo è il triangolo: il creato è il creato! Basta! Finito! Più niente da dire.
Ora spetta all' uomo... parlare (non alle stelle, non a dio) e anzi, queste si pongono finalmente in ascolto dell' uomo che parla (e magari straparla anche).
Ora se vogliamo dobbiamo veramente trovare NELL' uomo stesso quanto di lui c'è di soggettivo e quanto di oggettivo!
Io la mia l' ho già detta! L' uomo è inscindibile in ciò!! Difficile essere "solo" libero; ma può sempre di più diventarlo (come gradiente di libertà) all' interno della sua necessità, di quanto dato.
OK il pensare è quanto può liberare l' uomo! ma liberarlo sempre di più e non completamente; l' espiro non potrà mai vivere senza un consequenziale inspiro!
Insomma, butto a mare Assaggioli... perché... umano??
E Steiner allora cos' era? Nulla più di umano (= necessità), ma solo "pensare oggettivo"?? Ma se così fosse io so' bene chi buttare giù dalla Torre!
Non voglio risposte preconfezionate; quelle le abbiamo già avute fino a poco fa!
Ora Dio è morto (no?), e anzi, ogni dio è morto; l' oggettività FUORI dell' uomo non ha più niente da insegnarci ormai.
Resta questo groviglio così inestricabile (tranne che per gli antroposofi, sembra) tra una mia soggettività ed una mia oggettività; non voglio "eliminare" la mia soggettività (provaci!!!
), anzi la voglio riconoscere! Voglio però trovare "in" questa mia soggettività riconosciuta (come corpo fisico, come temperamento, come carattere, come doti, come impulsi, come istinti non necessariamente animaleschi) qualcosa che proprio perché partendo da un contesto differente (il pensare, che è "sopra" od oltre la mia immagine soggettiva!!!) posso "trasformare" questa necessità data, in una nuova necessità. Io chiamo "libertà" questo tipo di percorso.