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 Oggetto del messaggio: La soglia del mondo spirituale
Messaggio da leggereInviato: 28/07/2012, 19:43 
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La soglia del mondo spirituale.
Con grave ritardo sto leggendo questo testo che porta in sottotitolo: considerazioni aforistiche.

Una prima osservazione per coloro che considerano ogni operazione di sintesi sul pensiero di RS atto blasfemo: alla fine di alcuni capitoli, pur brevi, lo stesso autore inserisce un RIASSUNTO DI QUANTO PRECEDE, evidentemente per chiarezza e per facilitare l'apprendimento da parte del lettore. Osservando il suo modo di riassumere, possiamo altresì trovare ispirazione per come condurre analoghe operazioni, allorché intendessimo farlo.

In secondo luogo, nel capitolo DEL CONFINE TRA IL MONDO DEI SENSI E I MONDI SPIRITUALI, trovo alcune per me interessantissime considerazioni.
Cita:
...è necessario alla natura dell'uomo che nel suo corpo eterico siano presenti le due forze contrastanti: la capacità di trasformarsi in altri esseri e il forte sentimento dell'io (o di sé).
Cita:
Queste due forze possono agire in quel modo l'una sull'altra [NB cioè compensandosi a vicenda come sonno e veglia] soltanto nel mondo elementare. Nel mondo materiale può operare, in modo conforme all'ordinamento universale, solamente la risultante delle due forze nel loro reciproco rapporto e concorso.


Nel mondo elementare è dunque necessario, per conoscere, per evitare l'isolamento, per essere uomo, il sapersi trasformare, mentre nel mondo fisico chi facesse altrettando perderebbe la propria impronta personale. Occorre dunque
Cita:
badare a che nessun fattore di disturbo legato alle conoscenze sui mondi superiori s'insinui nella coscienza normale.
Mi sembra che questo argomento ne sfiori altri, quali l'empatia (cioè il sapersi trasformare percependo l'essere dell'altro, pur rimanendo sé stessi) e la pazzia, o la paranoia in particolare, allorché a questo percepire l'altro non viene dato il giusto posto, la giusta misura (sì, forse c'è in te dell'odio verso di me, e lo percepisco, ma se comincio ad urlare che mi vuoi uccidere - accade appunto in situazioni estreme da parte di persone disturbate, o magari "troppo artistiche" - allora questo trasformarsi non è stato equilibrato da un equivalente senso dell'io, e soprattutto nel piano fisico non sta funzionando il gioco complessivo delle due forze, cioè la loro risultante).

Infine, RS ci avverte che anche il forte sentimento dell'io presente nel piano eterico, se si intromette pari pari nel mondo dei sensi,
Cita:
diventa fonte di tendenze immorali legate all'egoismo.
In tal modo si accentua l'egoismo e, attenzione, insieme si indebolisce il corpo eterico, tanto che al passaggio della soglia l'egoismo di tale tipo ci rende assai più deboli nel dopo morte.
Questo egoismo che nell'eterico si contrappone in equilibrio alla capacità di trasformarsi, una volta attivo nel mondo fisico ci impedisce di amare. Nel capitolo che segue RS aggiunge
Cita:
Un amore che ha la sua ragione nelle qualità dell'essere amato che si manifestano nell'esistenza sensibile si mantiene libero dall'influenza luciferica.
Ma se tale amore
Cita:
non ha la sua ragione nell'essere amato, ma in colui che ama, tende verso l'influsso luciferico.

Per intendere che cosa sia un amore che ha le sue ragioni in colui che ama, potrei immaginare l'esempio di un personaggio ambizioso e narcisista, che si sente gratificato dall'umiltà e dedizione della servetta-amante di turno. Questo è un esempio facile. Ma la questione va più sul sottile se parliamo, ad esempio, dei "gusti".
A me piacciono così e cosà (bionde, more, grassi, magri ...): è questo un guardare alle qualità altrui o ai propri desiderata? A parte la logica osservazione che si tratta di qualità del solo livello fisico (eppure, quanto importanti, soprattutto per i maschi), sarebbe lo stesso se io dicessi: mi piacciono intelligenti, focose, buone ecc.? E anche qui, è evidente che nel dire mi piacciono io generalizzo, e dunque pongo me ed il mio egoismo al centro. E tuttavia, fin dove è ineliminabile una parte di questo aver preferenze generiche, posto che l'unione di vero amore per un io appare ai più un traguardo ben lontano?


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 Oggetto del messaggio: Re: La soglia del mondo spirituale
Messaggio da leggereInviato: 30/07/2012, 14:13 

Iscritto il: 13/07/2011, 7:20
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Stai toccando argomenti forse troppo elevati. Troppo, perché considerando che ogni essere è degno d'amore sorge la domanda: come mai avvenga che solo per un determinato essere possiamo provare
Cita:
Un amore che ha la sua ragione nelle qualità dell'essere amato che si manifestano nell'esistenza sensibile
eppure quelle stesse qualità le hanno altri esseri, magari in misura maggiore.
Ci incontriamo, ci conosciamo, ci innamoriamo, ci amiamo forse indipendentemente da qualità e ragioni, forse solo per destino (in passato ho condiviso qualcosa con te ed ora sento che voglio esserti legato, oppure sento di volermi legare a te perché in futuro faremo qualcosa insieme...)...
Gli scaligeriani (ahi ahi, sto offrendo uno spunto a quel cattivone di r., al quale nulla impedisce di dire la sua anche qua – io non posso intervenire di là - invece di fare il cecchino) parlano di "coppia graalica", anzi quelli che ho conosciuto io non è che ne parlino: annuiscono, ammiccano, fanno mostra di sapere… beati loro! Scaligero, dicono ne parla in una trilogia; io ho letto, trent’anni fa, “Graal, Saggio sul mistero del sacro amore” e ricordo solo che distingueva tra sesso ed eros – Quanto arrosto ci sia sotto il fumo non lo so, e neppure son degno di saperlo, visto che non mi son letto tutti i testi. Amen (ma se qualcuno può dire qualcosa su questa benedetta “coppia graalica”…).
Su internet ho trovato questo
Cita:
L’uomo e la donna uniscono i loro destini per celebrare il rito piú alto che sia mai stato affidato ad essere creato: l’Amore Sacro, la via alchemica mirante alla edificazione della coppia del Graal, quell’unione primeva che venne spezzata dal peccato di orgoglio. [...]
Tradimenti e ripudi sono pietre d’intralcio lungo il faticoso cammino che uomo e donna percorrono da millenni, portando il fardello della fisicità. Un percorso di guerra alla materialità coartante, che l’uomo e la donna devono affrontare insieme, dualità che diventerà unità ritrovata. Da soli non si arriva a quella ricomposizione della coppia graalica.
http://www.larchetipo.com/2010/nov10/socialita.pdf
e questo
Cita:
«Nella relazione della coppia tende a rivivere l’archetipo obliato. L’uomo può ritrovare la donna spirituale, la donna può ritrovare l’uomo spirituale. Questa è la possibilità dei nuovi tempi, in quanto l’oblio possa essere assunto come una condizione della coscienza aperta a ogni possibilità oltre se stessa».
Massimo Scaligero, Graal
VARIAZIONE SCALIGERIANA N° 37
La bevanda dell’oblio viene offerta al ricercatore dopo quella della memoria.
La memoria è una prerogativa della coscienza dell’Io.
L’oblio è una condizione perché si palesi alla coscienza, oltre se stessa, a un livello sovraordinario, l’Io vero, l’Io spirituale abitante nella donna e nell’uomo formanti una coppia gralica. I vecchi tempi fruivano di una memoria atavica, i nuovi tempi richiedono la conquista cosciente, permeata di oblio, con un tocco di nostalgia, come filo conduttore della riscoperta dell’Androgino, presto dissolta dal richiamo aurorale della figura dell’Angelo.
http://www.larchetipo.net/pdf/mar2012.pdf
epperò mi fermo, prima di mettermi a smadonnare.


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 Oggetto del messaggio: Re: La soglia del mondo spirituale
Messaggio da leggereInviato: 30/07/2012, 16:21 
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Iscritto il: 12/12/2011, 22:30
Messaggi: 189
AMMOR CH'A NULLO AMMATO AMMAR PERDONA MI PRESSE DI COSTUI PIACERR SI' FORTE CHE COME VEDI ANCOR NON M'ABBOTTONA.
anche perché tutte le statue d'amor son sempre senza vestiti o bottoni.


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 Oggetto del messaggio: Re: La soglia del mondo spirituale
Messaggio da leggereInviato: 30/07/2012, 16:43 

Iscritto il: 12/09/2011, 8:29
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Riguardo alla Soglia del mondo Spirituale ricordo:

Dalla X conf. de "Il movimento occulto del secolo XIX" Steiner dice:

Non appena si oltrepassa la soglia che conduce alle entità spirituali che sono dietro la natura si incontrano esseri spirituali. Risulta da tutte le descrizioni da me fatte nelle ultime settimane. Fenomeni naturali passivi, quali vengono oggi studiati dalla scienza, esistono soltanto nel mondo fisico. Appena si oltrepassa la soglia si entra in un mondo di esseri spirituali viventi.

La cosa singolare è che gli esseri che si incontrano per primi ci rendono più capaci di quanto non lo fossimo prima riguardo al chiaro pensare. Davvero è così: se consideriamo come una cortina la somma dei fenomeni naturali quali vengono oggi descritti dalla scienza, dietro quella cortina pullulano molte entità spirituali. Occorre attraversarla. Tuttavia con le facoltà con cui si dispone per lo studio della scienza non si può andare oltre la cortina. Se si potesse, tenendo conto delle inclinazioni odierne, già lo si farebbe. In passato era diverso, ma oggi non si può penetrarvi.

Vi sono comunque persone che interpretando realmente i simboli [della simbologia occulta ndr] potrebbero fare sì che altri possano attraversarla. Questi allora verrebbero naturalmente in relazione con gli esseri spirituali e, per la precisione, con quelli che nel senso più spiccato hanno interesse a rendere gli uomini molto perspicaci, molto arguti, di una raffinata perspicacia; sono certe entità elementari che mettono tutto il loro impegno per trasmetterci determinate facoltà conoscitive che in realtà ci rendono diversi da come eravamo prima di penetrare in quel mondo. Si è dunque in relazione con quegli esseri.

Essi hanno ancora una qualità particolare: ci rendono perspicaci, ci procurano certe facoltà conoscitive, ma non ci sono affatto amici. Sono proprio nemici sia degli uomini sia degli animali; il penetrare in quel mondo va a discapito della comune e generale disposizione benevola verso uomini e animali.

Senza aver perso tale disposizione non si penetra facilmente oltre se si è impreparati. Si ha addirittura l'inclinazione a fare tutto quanto non è benevolo verso gli uomini; ci si ritrova persino dotati di una certa destrezza a compiere azioni non benevole. ...

[in un punto più avanti Steiner dice:]...Gli isitinti sensuali umani sono in loro le forze che suscitano particolare impressione. Esiste dunque un'affinità tra le forze umane più basse e quelle più alte di quegli esseri spirituali. Perciò essi cercano di identificarsi con le forze inferiori umane...
...
Non è dunque auspicabile farvi entrare [dietro la cortina del mondo fisico] le persone che hanno ancora l'inclinazione a impiegare in realtà tali forze distruttive, poiché molte di esse verrebbero per così dire date loro in mano. Bisogna invece cercare di lasciarvi entrare solo persone che, grazie alla loro disciplina, sono giunte a non fare alcun uso di tali mezzi quando le entità distruttive si presentano loro. La decifrazione dei simboli agiva proprio in modo molto significativo proprio in tal senso. Si consumano, si spendono allora forze che quegli esseri avrebbero potuto impiegare per rendere gli uomini distruttori.


Ricordo anche un brano tratto o dal "MIstero del Doppio" o da "La Caduta degli spiriti delle tenebre", in cui Steiner parlava dei pericoli intrinseci nel passare la soglia del mondo spirituale, sia nel passare quella "cortina" dal basso che dall'alto, ovvero:

Per i mistici c'è la possibilità di passare la soglia dall'alto, in quei casi abbiamo delle testimonianze che il mistico (o la mistica) incontra dapprima, delle Entità luciferiche, che innescano un collegamento con il mistico stesso, proprio nella sua componente "alta": gli ideali, gli alti pensieri ecc. Però è la parte "bassa" dell'entità luciferica che instaura questo collegamento, e abbiamo mistiche che trasformano l'amore "carithas" che il Cristo ha per l'eumanità in un amore di tipo più sensuale, immaginandoselo come sposo, senza troppi veli.

Dall'altra parte della soglia del mondo spirituale, l'apertura che avviene tramite la conoscenza (ad esempio quella dei simboli descritti nell'altra citazione), quelle Entità ahrimaniche, tendono a collegarsi dal basso, ovvero collegando la loro parte più alta: la loro intelligenza, alla parte più bassa dell'uomo: gli istiniti sessuali e provocando nel ricercatore quel senso di prevaricazione e violenza negli altri uomini e animali.

E questo spiegherebbe anche il motivo per cui proprio nell'ambito di una spiritualità intensa, si verificano spesso le perversioni più marcate.


Ultima modifica di pierfrancesco il 30/07/2012, 17:13, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: La soglia del mondo spirituale
Messaggio da leggereInviato: 30/07/2012, 17:09 

Iscritto il: 12/09/2011, 8:29
Messaggi: 68
Località: Roma
Per quanto riguarda il problema della Coppia Grailica di Scaligero, devo dire che anche per me rimane un mistero ancora irrisolto.

Tempo fa avevo iniziato un tipoc in Ecoantroposofia: La Trilogia del Graal, sil Mistero del Sacro Amore, ma ho riscontrato una certa censura su tale argomento, e comunque nessun commento degno di nota. Andrea Franco dice che quella trilogia di Scaligero è la cosa più importante che abbia scritto. Ma nonostante il ne abbia letto 2/3 (mi manca Dell'amore Immortale), sono riuscito solo a capire che questo della coppia del Sacro Amore è un percorso percorribile esclusivamente da poche persone.

Innanzi tutto bisonga trovare la nostra controparte binomiale fisica, e non sempre ci si incarna nello stesso luogo e periodo, e poi la si incontra solo se si è ad un livello già avanzato evolutivo. Quindi di fatto rimane un ambito ancora prematuro per me, ma a giudicare da quanto se ne parla nei forum, credo sia in generale. E se poi mi si dice che queste cose accadono nel segreto di coloro che non pubblicizzano la loro via, questo confermerebbe solo il fatto che comunque stiamo parlando di pochissime persone.

E così nessuno ancora ne parla, in quanto credo che nessuno ne sappia veramente qualcosa.


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 Oggetto del messaggio: Re: La soglia del mondo spirituale
Messaggio da leggereInviato: 30/07/2012, 23:27 
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Cari amici, oggi ho ricevuto una signora, bella per certi aspetti e brutta per altri - non mi dilungherò su questo, ma era necessario dirlo - che conosco da pochi anni. Essa è sola, dopo la separazione, e trova che la sua condizione, avendo pure due figli preadolescenti, sia abbastanza sfortunata. Diciamo che vorrebbe un compagno. Vorrebbe? In realtà nella sua voce è presente un accento di protesta, una certa scontentezza. Le ho fatto notare che il fatto che non riesca ad organizzarsi bene il tempo libero è collegato a questa scontentezza.
Ovviamente anche la pluriennale mancanza di un compagno, che lei tende ad imputare all'assillo dei figli, è secondo me in rapporto con questo non accettare la propria condizione. Se non ti accetti, chi ti accetterà?
(forse Barbablù, ma in questo caso accettare sarebbe da intendersi come: usare l'accetta :mrgreen: :? :roll: ).

Vorrei allora tornare a certi punti del mio primo intervento, a questo, per esempio:
Cita:
Questo egoismo che nell'eterico si contrappone in equilibrio alla capacità di trasformarsi, una volta attivo nel mondo fisico ci impedisce di amare.

E, aggiungerei, se ci impedisce di amare ci impedisce anche di essere amati: l'egoismo non è amare sé stessi, perché in questo caso non di amore si tratta ma di volontà di vita. Intendiamoci, so benissimo che R Steiner disse più o meno che amare gli altri significa estendere il proprio egoismo fino a comprendervi il mondo stesso. Però lì egli parlava, secondo me, di forze, cioè della volontà, appunto. Per amare occorre uscire da sé e incontrare l'altro (= forze di trasformazione) ma senza annullare sé, altrimenti mancherebbe il soggetto, cioè il forte sentimento dell'io (o di sé), che di per sé non è affatto egoismo.

E' dunque una forza egoica fuori posto che induce questa signora a far abortire ogni buon rapporto possibile? Certo la cosa è anche più complessa, ma se usiamo il termine "fissarsi" su qualcosa lo possiamo intendere in due modi opposti: fissarsi tendendosi, come nella paura, o fissarsi come nella meditazione, in una specie di fiduciosa e concentrata attesa. Credo che la povera signora, che a questo punto mi querelerebbe di certo se sapesse come ne ho parlato, ma per fortuna rimarrà sconosciuta ai forumisti, si trovi dunque in una situazione di tensione "verso" (trasformazione) unita a tensione di paura (angoscia), situazione in cui l'azione opposta degli ostacolatori crea sinergie. Ciò, ovviamente, trascurando ogni aspetto karmico, che non è poco: ma volevo far riflettere non solo su sé stessi, ma anche sugli amici, a proposito dei quali, "chissà perché", certe osservazioni sono assai più agevoli.

Ecco dunque che
Cita:
Nel mondo materiale può operare, in modo conforme all'ordinamento universale, solamente la risultante delle due forze nel loro reciproco rapporto e concorso.
. In questo caso invece operano le due forze, non la loro risultante, questo è chiaro.
Meno chiaro è che cosa debba intendersi come risultante. Oso interpretare così: la risultante del gioco delle due forze trasformazione-egoismo nel mondo elementare, che può giustamente entrare nel nostro mondo dei sensi, corrisponde al dominio che noi abbiamo della nostra astralità. Maggiore è questo, più la risultante lega le due forze, imbrigliandole.

Ma forse qualcuno ha pronta una spiegazione migliore, o semplicemente diversa.


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 Oggetto del messaggio: Re: La soglia del mondo spirituale
Messaggio da leggereInviato: 01/08/2012, 3:44 
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Iscritto il: 12/12/2011, 22:30
Messaggi: 189
vorrei dire:sopportate di tutto e non separatevi, non litigate ma siate signori con assenza di gelosie a meno che la nuova situazione sia migliore e più serena per tutti 3 o 4. Meglio tanti amici o una famiglia patriarcale che un nuovo unico compagno per solitudine di coppia.Se i problemi sono finanziari, non emerge dalla narrazione. cari saluti-


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