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 Oggetto del messaggio: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 21/09/2012, 1:36 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
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La SA in Italia è composta dai soci (paganti la tessera = € 104 l'anno). Essi sono preferibilmente riuniti in gruppi, su base locale (non risultano "legalmente" attivi gruppi su base diversa da quella territoriale, quali arte o età).
Ogni gruppo di soci della SA, composto da almeno 7 iscritti (poi però non si controlla quanti ne restino) "esprime" un fiduciario. I fiduciari e la presidenza si ritrovano ogni sei mesi a far un po' di rituale, salutare il gruppo indigeno di volta in volta ospitante, prendere decisioni (che si sarebbero benissimo potute prendere nell'assemblea annuale dei soci) sulla testa di tutti gli altri soci.
Nell'epoca dell'anima cosciente un tale modo di procedere appare inadeguato. Occorre per di più sapere che non esiste alcuna garanzia sulla "rappresentatività" dei fiduciari, né è dato di sapere come costoro operino le scelte per tutti. Egualmente, non esistono criteri per la nomina di un fiduciario. Eppure, legalmente, la SA risulta giuridicamente responsabile, e non sta né in cielo né in terra che i fiduciari, considerati un po' gli amministratori della società, ricevano tale incarico senza alcuna garanzia anche formale, cioè atta a sostenere il loro ruolo non solo e non tanto a livello spirituale, quanto a livello giuridico ed a quello economico.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 21/09/2012, 1:49 
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Iscritto il: 12/07/2011, 0:36
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Occorre distinguere tra Società Antroposofica (quella italiana una delle società nazionali che aderiscono alla S A Universale) e la Libera Università di Scienza dello Spirito. A tale "Classe" si accede solo dopo almeno 3 anni che si sia iscritti alla SA. Mentre l'ammissione alla SA è aperta a tutti, basta considerare significativa e giustificata l'esistenza di un luogo (spirituale, ma anche fisico) in cui ci si applichi a conoscere la scienza dello spirito, l'ammissione alla classe dipende da una libera decisione dei responsabili della stessa, quindi è anche possibile non venire accettati.
Ciò è anche in relazione al fatto che, mentre il socio non prende alcun impegno che non sia quello sopraddetto di considerare giustificata l'esistenza di una tale società, l'iscritto alla classe si prende la responsabilità di rappresentare l'antroposofia di fronte al mondo.
Di fatto, anche la Lib. Univ. fa riferimento ad una presidenza in Dornach. Da quanto detto, l'impressione è che la SA abbia assunto molte funzioni che più opportunamente sarebbero state in carico alla L U . Infatti, nella prima la maggioranza può/potrebbe anche essere composta da iscritti curiosi, avversari, scettici ecc., e dunque essa non dovrebbe prendere decisioni che implichino un livello spirituale, esoterico, normativo, ma delegarle alla LU.
Alla quale sola si viene ammessi ed anche, eventualmente, espulsi.



_________________
E.D.N. I.C.M. P.S.S.R.
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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 24/09/2012, 17:25 

Iscritto il: 13/07/2011, 7:20
Messaggi: 159
Intervengo per dire che non sono più socio. Ho gettato la spugna dopo quasi un ventennio speso a scontrarmi con un muro di gomma, con personalità altolocate la cui alterigia è pari solo all'insipienza, la cura della citazione libresca al disinteresse verso le persone reali.
Rinuncio a riferire episodi per i quali ora provo vergogna. Vergogna per essermi assoggettato senza il coraggio di denunciarli nelle sedi più opportune.
Nell'Assemblea dei soci di Bologna dell'anno scorso mi sono sforzato, con i mezzi di cui dispongo, di suscitare un dibattito, cui i presenti si sono dimostrati refrattari, tranne qualche individualità che almeno ha avuto il coraggio di alzare la manina per appoggiare le mie mozioni ma che ha ritenuto il mio intervento indifendibile (si difenderà da solo nel kamaloka).
Posto infine di fronte all'unica via oramai praticabile (rivolgermi alla magistratura) non me la son sentita di percorrerla da solo, e ho scelto di stracciare la tessera. Ex post ho riflettuto che, se per vedere riconosciuti in un sodalizio sacrosanti elementarissimi principi occorre la sentenza di un giudice, forse non vale neppure la pena di farne parte.
Non provo alcun rimpianto, arrivai ben presto alla convinzione che la Società Antroposofica non è un'associazione spirituale (però, cari scaliggeriani, secondo il vostro Massimo affinché un'associazione spirituale viva è necessario che non ce ne sia bisogno) ma solo l'Agenzia di Pubblicità e Pubbliche Relazioni dei professionisti dell'antroposofia, e l'elezione (elezione? boh) di un pubblicitario al collegio di presidenza ne suffraga l'evidenza.
Vivo con un senso di liberazione il non dover più scrivere (dovere! perché ero socio e non suddito, membro e non servo, aderente e non penitente - o almeno credevo) al nulla per chiedere come mai della commissione che doveva via via riferire si son conosciute solo le decisioni a cose fatte, perché il comitato che doveva vagliare nella trasparenza la destinazione dei 200 mila euri non abbia invece comunicato altro che i beneficiari...
Con ciò non considero scisso il mio legame con Rudolf Steiner e l'antroposofia, ma solo con i dottori della legge assisi sul seggio di Mosè: "loro non sono entrati e l'hanno impedito a chi lo voleva".
Purtroppo non sono San Francesco, non so togliere tutti i pungiglioni, non posso avvicinarmi impunemente al lupo, anche se m'illudevo fosse un cucciolotto. Le forme pensiero esistono, essere antroposofi non ci purifica nei moti animici, e certe richieste, certe conversazioni mi sono costate: almeno ora non ho più motivo di sostenerne.
Quanto agli scritti, come questi, si rallegreranno quelli che hanno la bella faccia tosta di scrivere che se ne vedevano intasata la casella email (uno con cattiveria, un altro con leggerezza). Nel mondo societario non hanno prodotto, visibilmente, quasi nulla tranne timide, clandestine e del tutto vane attestazioni di stima. Gli scaliggeriani mi apprezzavano all'inizio, pensandomi dalla loro parte, finendo poi per darmi del "teosofuccio".
Penso nessuno sentirà la mancanza mia e del mio Pierino, e neppure io di tali lettori.
Non so che farò, il mondo cattolico è un deserto spirituale, quello antroposofico una landa desolata. Può darsi scriva ancora, non so perché e per chi, sperando non siano troppi i pavidi cui manca anche il coraggio di rispondermi basta, grazie.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 24/09/2012, 22:29 

Iscritto il: 12/09/2011, 8:29
Messaggi: 68
Località: Roma
Ciao Lorenzo,

sento una certa amarezza dalle tue parole, giustificata dalle esperienze che hai avute all'interno della S.A., ma ti voglio dire di non abbatterti troppo, quell'esperienza è finita, ma già da stasera possiamo intravedere l'indicazione di un percorso: in questi spiacevoli eventi sta soffiando il vento dello Spirito. Prendi le vicende che ti sono accadute, come assolutamente necessarie al tuo cammino.

Massimo Scaligero - Manuale pratico della meditazione ha scritto:
Quotidianamente lo scenario della vita ci fa assistere al manifestarsi del karma, ossia all’affermarsi di una Legge che oggi, dopo una pausa millenaria, dovrebbe trovare nell’uomo il conoscitore libero, ossia il responsabile secondo indipendenza dall’antica necessità, ossia secondo Amore. Ogni giorno vediamo esseri che, inconsciamente mossi dall’antico spirito giuridico, presumono mutare il destino altrui mediante ideologie e provvedimenti esteriori, mentre urgerebbe che essi anzitutto conoscessero se medesimi, epperò il proprio debito karmico, per poter aiutare gli altri ad acquisire coscienza del proprio e della responsabilità quotidiana rispetto al suo contenuto. Responsabilità che non muta per il fatto di mancare di coscienza di sé.
[...]
Non v’è provvedimento umano che possa evitare le conseguenze del karma a chi ne reca gli impulsi nelle forze sorreggenti il suo stesso organismo psicofisico. Tutto viene iscritto nella struttura dell’Ordine universo, recante le forze di una Giustizia a cui nessuno, materialista o spiritualista, sfugge, fino al giorno in cui si desti nell’uomo l’Io come essere libero, capace di decidere di là dal karma, di là dalla necessità naturale, cioè per amore, e per virtù del sacrificio di sé: che è il messaggio del Cristo. Coloro che hanno a cuore il tema della fraternità e della socialità, allorché lo ameranno al punto da dedicare ad esso la vita, non potranno fare a meno di scoprire che il problema sociale è inseparabile dal problema del karma e che la conoscenza della legge del karma è la forza trasformatrice della società futura.


N.B. queste parole che dico a te, solo le stesse che dico a me!

un abbraccio Pierfrancesco


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 25/09/2012, 7:42 

Iscritto il: 13/07/2011, 7:20
Messaggi: 159
Ciao Pier, grazie delle tue parole ma non della citazione.
supponiamo che l'aministratore del tuo condomino non si comporti correttamente, supportato per ignavia o interesse dagli altri condomini. Tu lo richiami ma uno ti viene a dire"
"Vede caro amico, ci sono di quelli che "inconsciamente mossi dall’antico spirito giuridico, presumono mutare il destino altrui mediante ideologie e provvedimenti esteriori, mentre urgerebbe che essi anzitutto conoscessero se medesimi, epperò il proprio debito karmico, per poter aiutare gli altri ad acquisire coscienza del proprio e della responsabilità quotidiana rispetto al suo contenuto"...
Cosa gli risponderesti?
Ciao e ancora grazie.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 25/09/2012, 8:25 

Iscritto il: 05/07/2012, 9:25
Messaggi: 7
lorenzo ha scritto:
(…)
…però, cari scaliggeriani, secondo il vostro Massimo affinché un'associazione spirituale viva è necessario che non ce ne sia bisogno…
(…)

A proposito di citazioni scorrette, sarebbe più giusto trascrivere che perché una associazione spirituale viva sarebbe necessario che l'elemento del quale vorrebbe fare sostanza ci sia, tutto qui.
Detto questo non essendo scaligeriano ma avendo Massimo Scaligero come riferimento essenziale della rivivificazione operativa del lascito del Dottore.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 25/09/2012, 8:38 

Iscritto il: 13/07/2011, 7:20
Messaggi: 159
Caro Maubaru, non essere più polemico di me!
Massimo Scaligero ha scritto un testo dal titolo (cito a memoria) "Affinché un'associazione spirituale viva" di non so quante pagine. A mio avviso il succo è quello che ho scritto. Ovviamente altri la pensano diversamente, più o meno come te, che sarebbe anche il pensiero dell'autore. Ma io non lo condivido. Dov'è la citazione scorretta?
"Cari cristiani, secondo il vs. Cristo dovendo sempre perdonare non dovrebbero esistere i tribunali": ho fatto una citazione scorretta?


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 25/09/2012, 9:15 

Iscritto il: 05/07/2012, 9:25
Messaggi: 7
Perdonami, ma l'affermazione:

lorenzo ha scritto:
… secondo il vostro Massimo affinché un'associazione spirituale viva è necessario che non ce ne sia bisogno…


…semplicemente non è vera, quindi non è corretta, tutto qui, semplice constatazione e rifocalizzazione sull'assunto giusto.
(« Perché un’associazione scientifico-spirituale viva le occorre ogni giorno la materia prima che ne giustifichi l’esistenza: lo spirito. »)
Nessuna verve polemica, ma figurati, anzi ho apprezzato da quando ricevo le tue mail il tuo forzo schietto di rimescolamento delle acque stagnanti in quell'ambito.
Giuro :)


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 25/09/2012, 10:16 

Iscritto il: 19/08/2012, 9:35
Messaggi: 99
Ciao Lorenzo!
hai la mia comprensione;
però secondo me il problema non è tanto che le persone non sono poi così ILLUMINATE come esse credono di essere;
il problema è che noi non ci riconosciamo semplicemente per ciò che siamo!
Questo è il più grande fraintendimento che succede.
Con la mente pensiamo di essere "altro" da ciò che poi siamo veramente (il "pensare" è oggettivo e reale, ma non sempre i nostri pensieri non tradiscono i nostri caratteri, le nostre preoccupazioni ecc...)
Non li tradiscono, e pertanto NOI crediamo di "pensare" in modo reale ed oggettivo e invece (quasi sempre gli altri) vedono cosa sono realmente i nostri pensieri!
Proprio per questo FRAINTENDIMENTO e per questa mancanza di coscienza in questo fraintendimento, che a me personalmente è successo di volermene andare via da un corso di medicina a Roncegno dopo 2 anni!; dopo che la Madre Badessa, la Direttrice d' Orchestra finalmente ci ha detto che lo scopo del corso NON era di insegnare i vari rimedi ecc..., ma di insegnarci a riguardo della "libertà".
Ora io credo che ciascuno possa (forse) insegnare, e prima di tutto a se stesso, ciò che lui è.
Quindi, mi dispiace per te ;-) che te nei sei uscito dalla Conferenza sul Paradiso per antroposofi, non per meritarti invece il vero Paradiso, ma per meritarti quello che sei qui-e-ora.
Ma ciò che NON SIAMO, qui e ora, è il nostro "vero" inferno (e la si può anche chiamare Conferenza Sul Paradiso); mentre accettare l' inferno di ciò che siamo -qui-e-ora- è il solo punto di partenza per una eventuale trasformazione.
Nella quale non si abbandona ciò che siamo, ma lo si trasforma, eventualmente.
Altriementi cominceremo a vergognarci di tutte le nostre "necessità", ossia del nostro corpo anche (è Natura, è necessità) e questo è un film che è stato già ampiamente trasmesso!
Rilassati, respira forte e resta in ciò che sei: nel tuo biotipo costituzionale, nel tuo temperamento, nel tuo carattere, nei tuoi desideri, nelle tue intime e profonde peculiarità; in tutto ciò che fa di te anche (almeno) una "necessità" (e comprese tutte le altre necessità, più basse, come gli istinti, le cause organiche ecc...).
Questa spinta verso una "libertà" del pensare, per cui si vedono le cose da 12 punti di vista, senza nessuna interferenza di tipo "personale" (tutto quanto è personale e non "pensare" infatti è come "dato" e quindi "necessità") spesso è un coltello a doppia arma: può facilmente creare FRAINTENDIMENTI, e questi penso l' avrai visto, sono veramente all' ordine del giorno!
Maneggiare il "pensare" sempre con un cartello davanti: "Attenti a non uscire fuori da ciò che contemporaneamente siamo come corpo, ossia come anche "necessità".
Allora possiamo essere "liberi" nel pensare se ci ricordiamo di essere pure nella "necessità" di ciò che siamo come corpo; "coscienti" nei pensieri e contemporaneamente però "consapevoli" di essere coscienti altrove.
Insomma, ZAVORRATI (la necessità ci zavorra) e non solo dispersi fuori di noi,
dimenticandoci ciò che siamo. Siamo contemporaneamente sia l' ESPIRO che l'INSPIRO; siamo contemporaneamente sia il punto che tutto il cerchio; la necessità ci rende la sua parte, che è pure la nostra parte!

Inoltre, Lorenzo, vorrei dirti che dovremo stare attenti ai nostri "pensieri"; perché se anche il "pensare" è reale e oltre l' oggettivo stesso, quello di cui però sperimentiamo in noi, nello specchio della nostra coscienza umana, sono le nostre rappresentazioni: queste possono essere ricche (per qualcuno c'è solo il "verde", per altri molte qualità di "verde", per qualcuno c'è il "mare" e per altri c'è una ricchezza di rappresentazioni su "mare")
e pertanto dovremmo stare attenti a "manipolare" certe parole, quali ad esempio kamaloka e altro; per quanto possano essere rese reali ed oggettive per Steiner, in noi che cosa diventano? Le nostre "povere" rappresentazioni del kamaloka: qualcosa che forse non ha neppure la lontana idea di che cosa esso sia veramente; e questo secondo me vale per ogni cosa che maneggiamo con poca cura e col pensiero di altri.

Infine, qua si parla di organizzazioni, di antroposofi, di scaligeriani ecc...
ANCORA? In un libriccino che ora non ricordo bene (di Lex Baux) viene detto che si chiede a Steiner perché egli non si dica "anarchico libertario individualista" (o una cosa del genere); ed egli risponde: è il mio pensare, il mio dire, i miei scritti che eventualmente mi caratterizzano, non certo una ETICHETTA! nella quale chi vuole può generalizzare e fare di tutta un' erba un fascio.
Quindi, poi mi chiedo, a che pro etichettare le persone, ma poi soprattutto noi stessi ad ETICHETTARCI, come "antroposofe",come "scaligeriani" ecc...? Insomma in nome di un pensare liquido, si sono create un sacco di strutture "salificate", che ingabbiano (evidentemente chi ha piacere anche di farsi ingabbiare).

E ALLORA BENVENUTO LORENZO fuori da quelle "mura".
Capisco cosa voglia vivere in un gruppo dove si è sempre alla periferia, con un piede dentro ed uno fuori; perché lì ti senti messo da CHI in qualche modo ha un certo POTERE; sei nel centro del gruppo se ti uniformi, altrimenti se non accetti il tipo di struttura (è questo il guaio), allora vieni messo nell' angolino; e molto spesso non sono loro a mandarti via, ma poi vai via da solo... perché ti senti estremamente "solo"; solo in quanto non aggregato in quella forma pensiero dominante e che fa appunto maggioranza.

AUGURI!
Io ti ho scritto ;-)


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 25/09/2012, 11:12 

Iscritto il: 12/09/2011, 8:29
Messaggi: 68
Località: Roma
lorenzo ha scritto:
Cosa gli risponderesti?


Hai ragione a ripropormi la citazione. Infatti io non ho la statura morale per dire quelle parole che Scaligero ha potuto dire.

All'amministratore corrotto, avrei risposto con tutti gli appigli legali che avrei potuto utilizzare, ma con l'intima convinzione che quel karma a cui non ho saputo sacrificarmi, e al quale ho giustamente risposto, non verrà cancellato, ma tornerà a bussare alla mia porta.

Certo si potrebbe obiettare sul fatto, se fosse opportuno consigliare ad altri qualcosa che neanche se stessi, si ha la statura di seguire. :oops:


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