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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 15/10/2012, 0:07 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
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Un inizio di risposta.
Per l'antroposofia l'uomo è in divenire. Ne consegue che alcuni suoi organi sono già "vecchi", destinati a decadenza (per esempio gli organi genitali :? ), altri sono ancora giovani. Qui egli cita l'esempio del cuore, che pur non essendo un muscolo volontario presenta una muscolatura striata, tipica appunto dei muscoli volontari. Il cuore è dunque in via di divenire sempre più volontario, cioè cosciente; la caratteristica morale che esso porta a perfezione sarà il coraggio (cuor di leone).
In realtà questa è una grandiosa considerazione, che ci dimostra come sia stato necessario progredire dall'animaletto all'uomo. Non ha più o meno gli stessi organi interni dell'uomo (fegato, polmone ecc) anche l'uccello o il mammifero? Non respira anche l'insetto? Perché è stata necessaria l'evoluzione sino all'uomo - e oltre ? Perché nel perfezionarsi dei singoli organi vengono perfezionate anche le relative qualità morali! Il cane non ha "coraggio", non "decide" di "buttare il cuore oltre l'ostacolo" (vediamo come il linguaggio, nella sua sapienza, abbia già cognizione della cosa).
(Anche il "sacrificio" è da conquistarsi per l'uomo, certo non si tratta di un comportamento legato all'animalità. La madre dei cuccioli non si "sacrifica", ma obbedisce ad un istinto-impulso che la sovrasta. L'uomo non sarà sovrastato dal sacrificio, sarà lui a sceglierlo coscientemente).
Qualcuno potrebbe a questo punto tacciare Steiner di materialismo, di lombrosismo ecc. Sta di fatto che il moderno psicologismo, intriso di moralismi - e non di moralità - ha voluto dimenticare o trascurare il peso determinante che le condizioni fisiche (ma per noi si parla di rapporti tra i 4 arti fondamentali, cioè i 4 corpi Fis Et Astr Io) portano sull'insieme del comportamento.
In "Alcool e nicotina", per fare un altro esempio, sempre Steiner ci mostra come il tè renda ciarlieri, e perciò sia adatto al mondo dei diplomatici, mentre il caffè aiuta la concatenazione dei pensieri, e per questo viene usato da giornalisti e scrittori. Eppure, ciò dovrebbe mostrare quanto il legame tra spirito e materia debba essere portato a coscienza, per poterne essere liberi.

Tornando al pensare del cuore: si tratta della corrente ascensionale che va dal cuore al cervello, che prenderà sempre più importanza, mentre ne perderà l'odierna e predominante corrente che va dal cervello al corpo - e al cuore. Parallelamente, sarà sempre più l'uomo che si eleverà allo spirito, e non più lo spirito che scende verso l'uomo.

E' evidente che il pensare concettuale incontrerà così l'aspetto morale, il quale è dunque destinato a divenire predominante, in accordo con il fatto che l'uomo dovrebbe realizzare su Terra (cioè la 4^ incarnazione del nostro mondo) il "regno" della libertà e dell'amore: i quali nella quinta incarnazione saranno pertanto elementi naturali dati, così come oggi lo sono le leggi scientifiche del nostro mondo, le quali esprimono il realizzarsi del mondo della saggezza quale si compì nella 3^ incarnazione.

Il pensare del cuore realizzerà dunque l'ingresso del mondo del sentire nell'ambito pieno della coscienza. Come oggi siamo svegli nel pensare (e sognanti nel sentire), domani saremo svegli nel sentire. Nel cuore si realizzerà dapprima quell'inserimento, a livello cosciente, dell'amore nella terra che sarà infine il marchio di tutta un'epoca. Il pensare del cuore è un pensare che nasce già morale.
A questo potremmo forse ricollegare "Non io ma il Cristo in me", intendendolo come accettazione volontaria di comportamenti non egoistici, e addirittura sacrificali, di rinuncia all'io egoistico.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 15/10/2012, 8:58 

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Illuminante. Grazie.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 15/10/2012, 14:58 

Iscritto il: 12/09/2011, 8:29
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Ragazzi, scusate se ultimamente sono un po assente, ma c'è molto lavoro da fare, ahime, per le banche :-( comunque ho trovato il tempo si scrivere questi brani di Scaligero.

Tratto da L'Uomo Interiore di Massimo Scaligero ed. Mediterranee.

Il pensiero razionale è l'ultimo gradino della conoscenza, ma proprio per questo risulta il primo per la risalita. Questo pensare è l'attività, unica, nella quale l'uomo può avere un relazione immediata con sé: l'intelletto raziocinante, infatti, lo isola, sia pure astrattamente, dalla natura, dal sub-conscio, dal sentire, dalla sede della volontà organica.
[...]
Chi conosca il senso dell'Iniziazione ricollegante l'uomo con il Sovrasensibile nei nuovi tempi, tuttavia sa che nel pensiero astratto può essere resuscitata l'interna dimensione, in forma cosciente, così che, non venendo lasciato il filo del pensare, ma trasmutandosi epperò [quindi] convertendosi il suo processo dialettico, possa essere ritrovato lo Spirito, ulterirmente creatore.

Il pensiero razionale, pur essendo nato come attività logica stimolata dall'esperienza sensibile, non si sarebbe dovuto limitare a questa funzione formale e astratta, ossia a rimanere legato alla dimensione nata dalla correlazione esteriore, ma sarebbe dovuto divenire potere cognitivo di tale dimensione, epperò [quindi] avrebbe dovuto sviluppare la forza di svincolarsene: essa non avrebbe avuto altra funzione.
E già si può dire che l'uomo è in ritardo rispetto a simile compito, essendogli sfuggito il momento in cui il pensiero astratto esigeva la propria conversione, o liberazione: non fatale o necessaria, in quanto procedente dall'atto di libertà.

Anche quando si rivolga a temi metafisici, tale pensiero sempre si modella secondo le percezioni sensorie e della loro eco è improntato: non è il vero pensare, ma il pensare che si è formato unicamente nel rivestire di contenuti sensibili e la cui forma non cambia per il fatto che astrae da essi rivolgendosi a temi ideali. Perché cambiasse la forma, i temi ideali dovrebbero essere percepiti direttamente, oltre la loro veste discorsiva, nella loro interna vitalità, ossia con la stessa vitale percettibilità con cui si hanno le percezioni sensibili onde si passa da un mondo di ragioni e di riflessioni a un mondo di essenze concrete: ma ciò è come dire che occorrerebbe percepire il pensiero. Un simile compito è appunto quello che si tenta indicare.

Il pensiero non si sarebbe dovuto limitare alla modellazione del sensibile: tale mediazione è stata soltanto il primo momento di un atto che invero non si è compiuto: che si sarebbe dovuto compiere, in quanto il pensiero potesse passare dalla mediazione sensibile alla mediazione di sé, sino a percepirsi come attività pura, "libera dai sensi": perché solo un tale pensare, nel suo attuarsi animandosi di vita originaria e ritornando pura forza interiore, può penetrare il segreto del mondo, in quanto ne è l'essenza oggettiva: può infine penetrare la Materia, superare il Materialismo.

Il pensiero che si limita a riflettere il sensibile, non può essere il pensare, in quanto non ha se stesso e perché, non avendo sé stesso, non ha neppure l'oggetto: è un pensiero che può solo limitarsi a "misurare", a razionalizzare astrattamente l'essere, senza mai afferrarlo, in quanto non avverte che l'essere a cui si rivolge come ad un altro, comincia, inavvertito come suo puro essere. L'essere che esso concepisce come oggetto ha inizio nel suo stesso concepire: nel punto in cui nasce, è pensiero. Ma in pari tempo è auto-percezione, in quanto nasce per l'Io come prima autentica percezione dell'essere: la quale non può venir mai dal pensiero astratto, il cui limite è il mondo della quantità e la cui massima possibilità creativa è la macchina, presso ad una Cultura che è il tentativo di consacrazione di un universo atrattificato e meccanizzato. Il processo verso una simile sistemazione del mondo, può essere arrestato soltanto dal disincantamento dell'attività pensante da cui il cosmo materialistico è emanato.
Il disincantamento consiste nel poter avere come oggetto dell'esperienza il pensare, così come si è avuto mediante il pensiero l'esperienza dell'oggetto.

Il "pensiero libero dai sensi", grazie all'ascesi del proprio movimento, giunge ad avere come supporto se stesso, così come prima aveva quali supporti la percezione o la rappresentazione. In realtà, il pensiero è sorto non per limitarsi alla forma astratta, ossia alla mediazione del mondo esteriore, ma la percezione di questo doveva essergli punto di partenza, che gli desse modo di giungere alla mediazione di sé: soltanto grazie ad una simile auto-mediazione il pensare potrebbe esprimersi nella sua forma essenziale, come forma del Superindividuale. Sperimentandosi di qua dalla riflessità, che le è stata pur necessaria ad esprimersi, il pensiero attua nell'"individuale" una dimensione superindividuale, così che tanto più esso si fa individuale quanto più attinge alla interiorità. Per esso la massima individuazione coincide alla universalità: processo, come si vede, inverso a quello dell'Io contingente, che è tanto più antiuniversale quanto più è individuale.

Il pensare che mediante la concentrazione si attui, "lasciando" il mezzo che è servito al suo manifestarsi, può percepire sé stesso come essere: è sollevato al livello in cui non è riflesso, astratto e dispiegato nel tempo. Tutti i momenti del tempo infatti sono compresi in esso, essendo estinta la serie delle rappresentazioni analitiche, sino a quel contenuto istantaneo in cui è intuito estratemporalmente l'oggetto della concentrazione: la sua sintesi è il suo sorgere come realtà.

In un solo punto si può avere tutto il pensare nella sua verità e nella sua pienezza. Proprio nella sua istantaneità è la sua interezza: in un lampeggiamento è tutto e attuale. Non è più speculare o filosofare. Ché l'essere del pensare ora è il pensare stesso come volere: ogni forma del pensare non può astrarre da esso, ma lo esige di continuo e lo manifesta, anche se poi diviene riflessità.
Le forme del pensiero rimandano a una forza formatrice eterna che non è riducibile a un dato ordine o tipo di pensiero, ma opera come inesauribile connessività delle forme stesse: come tessuto originario del pensare. L'essere del pensiero e questo tessuto e queste forme, non il colorito personale, non le veste discorsiva, in cui ha le sue incidenze. Le incidenze, tuttavia, sono la dinamica infinita e diveniente del pensare che comincia ad essere cosciente.

In colui che medita, l'essere del pensare esprime se stesso come pensiero e il pensare si rivela come essere. Il pensare non è certo lo Spirito, ma il primo articolarsi dello Spirito nell'essere, onde, risalendo la corrente del pensare, si ritrova lo Spirito, che tuttavia si media nel pensare: certo in un pensare non condizionato dall'esistere, in un pensare che sia, non in un pensare che si estingua nel sensibile. Ecco perché si è nel pensare, non fuori del pensare: non si è, dunque, nel pensiero astratto, ma, sempre, nel momento dinamico del pensiero che comunque precede l'astrattezza del pensiero: momento vitale dello Spirito del pensiero, sempre estinto nella riflessità, ma che, mediante la concentrazione, può essere attuato, può essere vissuto di qua dalla riflesità. Da questa si può risalire alla Luce che la suscita. Ma occorre prima intendere la immanente inevitabilità del pensare. Si può sognare di essere fuori del pensare, ma anche un simile sogno è mediato dal pensare: dal pensare che ignora il proprio essere e perciò riflette modi di quel suo temporaneo supporto che è l'essere, l'essere-fuori-di-sé dell'essere.



Il "pensare del cuore" è il "pensiero libero dai sensi" che facendo fluire lo Spirito nell'uomo, e liberandolo così dal proprio karma, fa resuscitare un nuovo sentire spirituale, dal quale il divino penetra nell'umano.

Tratto da "Il Logos e i nuovi misteri" di Massimo Scaligero ed. Teseo
Quando si sia consapevoli di padroneggiare la disciplina della concentrazione, ci si può esercitare ad avvertire il sorgere di un pensiero e a coglierlo prima che assuma forma dialettica, sì da seguirne il movimento, in quanto prosegua in tal modo il proprio percorso, non venendo riflesso. Se si è attenti, si vede questo movimento congiungersi con il cuore. L'esperienza ulteriore consiste nel tener fermo al livello di questo passaggio del pensiero non riflesso dalla testa al cuore: livello che si smarrisce, se si viene presi dalla sensazione di beatitudine che legittimamente emana dal cuore, non come moto sensibile, bensì sovrasensibile, e tuttavia destinata a scadere nel corporeo, se immediatamente sentita. La prevenzione mistica è l'impedimento: il non scorgere la priorità del pensiero-forza.
L’esperienza autentica comincia quando la percezione del pensiero non dialettico fluente verso il cuore, dà modo di avvertire il formarsi del pensiero che gli è immediatamente connesso e anche questo si coglie prima della forma dialettica e lo si vede avviarsi verso il cuore: e si sa che si congiunge, con il cuore, mentre si è attenti al pensiero immediatamenente successivo, con il quale viene ripetuta l'operazione, e così via: come accogliendo un tutto sopramentale che si da ritmicamente: un Universale percepibile grazie alle forze che si sviluppano nell'esistere fisico, che appunto esige il pensiero capace di immersione nel fisico, ma simultaneamente la sua redenzione secondo la sorgente del cuore.
E’ questa la preliminare via, mediante la quale la corrente del pensiero accoglie l'elemento vivente, che, in quanto vivente, è in sé, predialetticamente, congiunto con la corrente del cuore. E' la via che prepara l'esperienza del Cristo nel pensiero. Il fluire del pensiero diviene fluire della Forza-Cristo, in quanto ogni pensiero realizzi la propria conversione nel sorgere. Tale fluire non può rimanere pura sopramentale Luce: deve entrare nel mentale umano, dove normalmente si corrompe come pensiero dialettico. La conversione del quale è appunto l'accendersi cosciente del suo momento sorgivo, predialettico.
Viene a questo punto afferrato un Rito segreto del Pensiero, che introduce ai Nuovi Misteri e apre il varco alla corrente rigeneratrice della Terra. La preparazione a tale Rito è opera del discepolo, ma la sua forma e il suo contenuto gli rimangono sconosciuti, fino al momento in cui il Mondo spirituale non gliene consente la percezione. Non è lo sperimentatore che può giudicare, ancora entro i limiti individuali, la propria maturità a ciò.
[...]
Nel pensiero puro fluisce l’elemento sempre nuovo dello Spirito, indipendente dal passato, e perciò dal karma. In tale fluire lo sperimentatore ha la possibilità di un rito segreto del pensiero, in cui si attua il contenuto vitale dell’Avvento del Cristo: che è il senso finale del pensiero: la correlazione dell’umano con il Divino, la resurrezione del sentire spirituale, mediante il quale il Divino penetra nell’umano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 16/10/2012, 11:22 

Iscritto il: 04/10/2012, 15:38
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Grazie anche a te; provo a sintetizzare ancora quotando solo qualche frase che ha attirato molto la mia attenzione

Cita:
Il pensiero razionale è l'ultimo gradino della conoscenza, ma proprio per questo risulta il primo per la risalita. [...]

In quanto il pensiero potesse passare dalla mediazione sensibile alla mediazione di sé, sino a percepirsi come attività pura, "libera dai sensi" [...]

Il "pensiero libero dai sensi", grazie all'ascesi del proprio movimento, giunge ad avere come supporto se stesso, così come prima aveva quali supporti la percezione o la rappresentazione. In realtà, il pensiero è sorto non per limitarsi alla forma astratta, ossia alla mediazione del mondo esteriore, ma la percezione di questo doveva essergli punto di partenza, che gli desse modo di giungere alla mediazione di sé: soltanto grazie ad una simile auto-mediazione il pensare potrebbe esprimersi nella sua forma essenziale, come forma del Superindividuale. [...]

Quando si sia consapevoli di padroneggiare la disciplina della concentrazione, ci si può esercitare ad avvertire il sorgere di un pensiero e a coglierlo prima che assuma forma dialettica, sì da seguirne il movimento, in quanto prosegua in tal modo il proprio percorso, non venendo riflesso. Se si è attenti, si vede questo movimento congiungersi con il cuore.

Specie per ciò che concerne questo movimento eterico dalla testa verso il cuore, volevo (se lecito) chiederti se lo hai sperimentato personalmente con gli esercizi e se in tal caso potresti dirci qualcosa di concreto al riguardo di questa esperienza.

Grazie, a presto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 16/10/2012, 16:59 
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Iscritto il: 12/12/2011, 22:30
Messaggi: 189
potrei ricordare il percorso descritto da RS nel libro iniziazione, il loto del cuore irraggia e certo a questo giungono i moti di quello a due petali, a sedicie così via. Quando il loto a due petali scorre per attività di pensiero è tutto l'uomo che partecipa e anche le altre ruote si ravvivano per sentire, emozioni, partecipazioni, ricordi; se poi tale pensiero viene espresso dopo seria meditazione la ruota a 16 petali si attiva,e se l'essere umano ha fatto buoni esercizi di sprachgestaltung la voce emette meravigliosi suoni celestiali assieme alle divine idee.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 16/10/2012, 18:50 

Iscritto il: 04/10/2012, 15:38
Messaggi: 31
liarem ha scritto:
potrei ricordare il percorso descritto da RS nel libro iniziazione, il loto del cuore irraggia e certo a questo giungono i moti di quello a due petali, a sedicie così via. Quando il loto a due petali scorre per attività di pensiero è tutto l'uomo che partecipa e anche le altre ruote si ravvivano per sentire, emozioni, partecipazioni, ricordi; se poi tale pensiero viene espresso dopo seria meditazione la ruota a 16 petali si attiva,e se l'essere umano ha fatto buoni esercizi di sprachgestaltung la voce emette meravigliosi suoni celestiali assieme alle divine idee.


Ritieni cioe' che sia lo stesso tipo di esperienza descritta nell'ultima citazione di Scaligero (corrente eterica che scende dalla testa al cuore) ?


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 16/10/2012, 20:32 

Iscritto il: 04/10/2012, 15:38
Messaggi: 31
Ho trovato in rete questa citazione di Colazza (Dell'iniziazione) che pare (?) anch'essa pertinente:
“…Per preparare quell’irradiarsi di correnti dal fiore di loto a dodici petali verso gli altri chakra, occorre prima predisporre un centro provvisorio nella testa, e questo perché lo stato attuale dell’evoluzione – contrariamente a quanto avveniva in antico, allorché era possibile muovere da altri centri – richiede al discepolo uno sviluppo interiore condotto in piena coscienza di veglia. La testa oggi rappresenta la parte del corpo dove più la coscienza esplica la sua condizione di veglia, onde la necessitò di predisporre qui un centro provvisorio che, successivamente, potrà essere trasferito nella sua vera sede, presso il cuore. Dal centro della testa, dunque, per mezzo degli esercizi di concentrazione e meditazione progressivamente si discenderà al centro della laringe e poi a quello del cuore”.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 17/10/2012, 10:01 

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alfionero ha scritto:
volevo (se lecito) chiederti se lo hai sperimentato personalmente con gli esercizi e se in tal caso potresti dirci qualcosa di concreto al riguardo di questa esperienza.


Ciao alfionero, potrei raccontare l'esperienza che ho avuta, o che comunque ho creduto di avere, ma la descriverei sicuramente con la mia coscienza attuale, che sicuramente non è all'altezza della descrizione che ne da Scaligero, quindi quella descrizione è da considerarsi la migliore (in assoluto). Ma qualora ti descrivessi quello che ho percepito, sarebbe sempre la mia esperienza e non la tua, quando invece quello che conta è lo sperimetarla in prima persona.

Io credo che in questo ottobre e nei mesi che vengono, sia un momento assolutamente privilegiato per voler fare questa esperienza, l'autunno aiuta la concentrazione, cosicché arrivando l'inverno e in special modo il periodo di Natale, si sarà abbastanza avviati per utilizzare quelle forze spirituali che vengono elargite durante le "notti sante", così da poter avere accesso a quelle esperienze descritte da Scaligero.

Naturalmente in questo periodo (ottobre, novembre e dicembre) le forze dell'ostacolano proveranno ad esercitare un profondo disturbo a queste pratiche, specialmente dall'inizio del periodo di avvento, in cui ci sarà una escalation di ostacoli che partendo dal piano fisico (acciacchi che distraggono dal'esercizio quotidiano), si estenderà agli altri ambiti: eterico (vecchie abitudini/vizi che risorgono) e astrale (gioie e depressioni che distraggono), per giungere in ambito spirituale proprio verso la settimana che precede il Natale, in cui l'Io verrà attaccato, in modo da perdere completamente il significato del Natale, attraverso il sistema dei regali e delle feste con i parenti, che non sono sbagliate di per sé, ma nel quale, attaverso tutte quelle dinamiche (estremamente animiche) che vi si instaurano, l'Io si perde nel mondo.

E' proprio dell'anno scorso, in questo periodo di avvento, che caddi sotto queste tentazioni, e in cui scrissi questi versi, ma già lo scriverli mi diede la forza di distaccarmene, un po alla volta. Cosicché da gennaio iniziai ad avere le esperienze del "pensare del cuore", o almeno credo. Non voglio dare nulla per scontato, infatti in questo secondo anno vorrei proseguire gli esercizi per confermare tutto.

Così voglio fare un augurio a tutti coloro che decideranno di cimentarsi in questa pratica, e ricordatevi che quello che è impossibile agli uomini, è possibile tramite Dio.

Avvento 2011 (Povero Diavolo)
Che brutto scoprire d'essere brutto!
senza volontà, caduta bellezza,
nel fango di questa presunta altezza,
afflitto ne appuro 'l pénoso frutto.

Come un bisonte che segue il suo branco
giunsi già presto davanti al burrone
con un destino subìto carpone
statura non ebbi a mertarne l'affranco.

E ora, oh Spirto, alché tu l'hai scorto,
travolto da quanti ti spingévano sotto,
della mia accidia pagasti lo scotto,
ti crédevo vivo, invece eri morto.

Il Cristo dice di essere desti
e in questa notte di falsi entusiasmi,
il Nunzio suo amato, mostra fantasmi,
scoprendo il velo dei mondi celesti.

Ma quand'il ver si palesa allo sguardo,
un poco s'assaggia quél cruccio interno
che prova l'anima giunta all'inferno,
appurante di sé, il fàtal ritardo.

Giunto è l'inverno, e 'l freddo sovrano,
svanita è già l'opra al primo malanno
l'ugola orante si strozza nell'ora,

ché del demonio non vide l'inganno,
l'occhio si smorza, la guancia al divano,
ma 'l sonno senz'alma, Amore implora!


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 17/10/2012, 11:25 

Iscritto il: 04/10/2012, 15:38
Messaggi: 31
Grazie ancora Pierfancesco, anche della tua bella poesia.

Leggere un pensiero così sereno ed elegante al riguardo delle tue esperienze spirituali, mi fa venire in mente (non so quanto più o meno libera-mente) che forse invece di sviscerare testi su testi e articoli su articoli, sarebbe più proficuo iniziare a far seriamente gli esercizi indicati da Steiner o Scaligero; che comunque dovrebbero in teoria essere gli stessi o quanto meno equivalenti (?).

In verità, ci provai qualche anno fa, ma purtroppo con scarsa convinzione e volontà...

E dunque, grazie anche dell'augurio !

A presto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Informazioni sulla Società Antroposofica in Italia
Messaggio da leggereInviato: 17/10/2012, 12:57 

Iscritto il: 19/08/2012, 9:35
Messaggi: 99
Mi complimento anch' io Pierfrancesco;

vorrei solo collegarmi a quanto scrivi, perché mi è tornato alla mente una riflessione che avevo fatto tempo fa; non ti sembri ciò irrispettoso;
è solo che pavlonianamente le tue parole mi hanno fatto riaffiorare questo dubbio.

Dunque, l' autunno è il periodo in cui ci rintaniamo in noi stessi; poi viene l' inverno, con i suoi acciacchi (e il Natale con esso).
ecco, a me è sembrato che tutto ciò sia "germano-centrico" e non esperienza dell' uomo. Infatti uomini ce ne sono in tutte le latitudini del globo; per qualcuno Natale verrà che al contrario ci sarà un sole estivo; e l' autunno, è il "nostro" autunno; come poter pensare che sia l' "autunno" per tutti gli uomini?
Almeno fino a che ci riferiamo con questi termini collegandoli alle effettive stagioni (anche climatiche) esterne che si susseguono...


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