Il gruppo antroposofico di Trieste ha ricevuto la mail che segue e l'ha fatta girare anche a me. Ho pensato di postarla come prima segnalazione di fatti, iniziative ecc anche non antroposofici, ma che ci possono interessare.
Riceviamo ed inoltriamo volentieri.
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Marcello Zimbabwe <marcello@help-zimbabwe.org>
Date: 24 marzo 2012 11:49
Oggetto: Aggiornamenti Progetto Diga - Emergenza ZimbabweCari amici del Progetto Diga - Emergenza Zimbabwe, due importanti notizie inerenti il nostro cammino di realizzazione delle opere necessarie per garantire acqua potabile e sussistenza alimentare agli abitanti di St. Albert, ai 2.300 bambini delle due scuole e ai circa 6.000 degenti che, a rotazione, ogni anno l'ospedale ospita.
1) Grazie al costante impegno, sia di raccolta fondi che di divulgazione, da parte dei nostri volontari di Trieste, città che accoglie e sostiene il Progetto Diga sin dai suoi albori, il 5 maggio 2011 il presidente e un importante esponente del Rotary Club Trieste nord sono venuti alla presentazione del Progetto Diga tenuta presso la Banca Etica. La presidenza ha sposato la nostra causa e si è subito attivata per redigere un progetto esclusivo per la realizzazione dell'impianto d'irrigazione a St. Albert poiché, per sua regola, il
Rotary non partecipa a progetti esistenti. E' stato chiamato "Water for food". Un lavoro encomiabile da parte del presidente del Rotary Nord di Trieste e dei suoi collaboratori che ha coinvolto 10 Club, non solo italiani, a partecipare e, con fasi complesse e trafile burocratiche, ha presentato il progetto alla Rotary Fondation, la sede mondiale a Evanston (USA).
Il 27 febbraio 2012 la Rotary Fondation ha approvato e lo scorso 20 marzo ho mostrato ai soci del Rotary Nord di Trieste la realtà di St. Albert e quel che abbiamo realizzato ad oggi, riscontrando vivo interesse e partecipazione.
2) La seconda notizia riguarda la dott.ssa Elisabeth Tarira, responsabile dell'ospedale di St. Albert. Elisabeth è in Italia da due mesi per cicli di chemio e radio terapia e ora ha deciso di tornare a St. Albert. Vi invito a leggere la lettera che ha scritto a noi amici e mi ha permesso di condividere anche a voi. In essa io scorgo lo splendore dell'autentico spirito Missionario. Leggetela poi proseguite con questa mail. La allego.
Vi chiedo un aiuto: Chi ha confidenza con la preghiera, con la meditazione o più semplicemente con il raccoglimento in silenzio e attenzione lo faccia, rivolgendosi al mondo spirituale o a ciò che ha e sente di più intimo, non per cambiare il corso degli eventi, ma semplicemente perché mantenga salda in Elisabeth la forza di affrontare con serenità e saggezza questa difficile fase della sua vita.
Per chi non è solito ritagliarsi spazi simili può rivelarsi un'ottima occasione per iniziare. Pregare, meditare, ritirarsi, anche per pochi minuti, in noi stessi, non per noi stessi è il senso primo di tali pratiche.
L'incontro che propongo unisce e fa bene a tutti noi. Lo dico perché l'ho vissuto in passato quando ci siamo raccolti in tante città per offrire per pochi minuti al giorno il nostro pensare, sentire e volere a una grande anima. Quando tuttavia gli fu chiesto "cosa possiamo fare per te?" lui ci invitò a un aiuto di ben maggiore portata, disse:
"Siate più buoni!" Nell'economia delle forze che uniscono tutti gli uomini questa è la sola arte realmente evolutiva.
Se divulgare la lettera di Elisabeth può ampliare il numero di persone che aderiscono a questa iniziativa fatelo liberamente.
Per chi non abbia mai conosciuto Elisabeth suggerisco di vedere un video di 55 secondi che trovate sul nostro sito
http://www.help-zimbabwe.org sotto la voce Immagini e Video. Dimenticavo oggi è il suo compleanno.
Mi sono dilungato ma spero ne sia valsa la pena. Sono in attesa di definire la mia data di partenza per lo ZImbabwe che dovrebbe essere a maggio. Al mio ritorno vi aggiornerò sulle condizioni di salute di Elisabeth, sulla fase realizzativa di "Water for food" e sulle altre importanti questioni inerenti il futuro del nostro amato Progetto Diga. Vi ricordo che è ora fondamentale mantenere le opere realizzate, proseguire nella formazione di personale tecnico oltre che portare a compimento i punti mancanti per il completamento del Progetto Diga.
Mi è facile da anni esprimere l'evidente importanza di garantire acqua potabile e di irrigare i campi per chi non ha acqua e cibo a sufficienza. Spero che al mio ritorno sarò in grado di raccontare anche la gioia, il sospiro di sollievo, o anche solo lo sguardo ravvivato, di chi a St. Albert si sentirà più sereno per la sopravvivenza delle generazioni future.
Siateci sempre vicini, abbiamo bisogno di tutti voi
Marcello Girone Daloli
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