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 Oggetto del messaggio: SEGNALAZIONI
Messaggio da leggereInviato: 29/03/2012, 23:33 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
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Il gruppo antroposofico di Trieste ha ricevuto la mail che segue e l'ha fatta girare anche a me. Ho pensato di postarla come prima segnalazione di fatti, iniziative ecc anche non antroposofici, ma che ci possono interessare.

Riceviamo ed inoltriamo volentieri.
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Marcello Zimbabwe <marcello@help-zimbabwe.org>
Date: 24 marzo 2012 11:49
Oggetto: Aggiornamenti Progetto Diga - Emergenza Zimbabwe


Cari amici del Progetto Diga - Emergenza Zimbabwe, due importanti notizie inerenti il nostro cammino di realizzazione delle opere necessarie per garantire acqua potabile e sussistenza alimentare agli abitanti di St. Albert, ai 2.300 bambini delle due scuole e ai circa 6.000 degenti che, a rotazione, ogni anno l'ospedale ospita.
1) Grazie al costante impegno, sia di raccolta fondi che di divulgazione, da parte dei nostri volontari di Trieste, città che accoglie e sostiene il Progetto Diga sin dai suoi albori, il 5 maggio 2011 il presidente e un importante esponente del Rotary Club Trieste nord sono venuti alla presentazione del Progetto Diga tenuta presso la Banca Etica. La presidenza ha sposato la nostra causa e si è subito attivata per redigere un progetto esclusivo per la realizzazione dell'impianto d'irrigazione a St. Albert poiché, per sua regola, il
Rotary non partecipa a progetti esistenti. E' stato chiamato "Water for food". Un lavoro encomiabile da parte del presidente del Rotary Nord di Trieste e dei suoi collaboratori che ha coinvolto 10 Club, non solo italiani, a partecipare e, con fasi complesse e trafile burocratiche, ha presentato il progetto alla Rotary Fondation, la sede mondiale a Evanston (USA).

Il 27 febbraio 2012 la Rotary Fondation ha approvato e lo scorso 20 marzo ho mostrato ai soci del Rotary Nord di Trieste la realtà di St. Albert e quel che abbiamo realizzato ad oggi, riscontrando vivo interesse e partecipazione.

2) La seconda notizia riguarda la dott.ssa Elisabeth Tarira, responsabile dell'ospedale di St. Albert. Elisabeth è in Italia da due mesi per cicli di chemio e radio terapia e ora ha deciso di tornare a St. Albert. Vi invito a leggere la lettera che ha scritto a noi amici e mi ha permesso di condividere anche a voi. In essa io scorgo lo splendore dell'autentico spirito Missionario. Leggetela poi proseguite con questa mail. La allego.

Vi chiedo un aiuto: Chi ha confidenza con la preghiera, con la meditazione o più semplicemente con il raccoglimento in silenzio e attenzione lo faccia, rivolgendosi al mondo spirituale o a ciò che ha e sente di più intimo, non per cambiare il corso degli eventi, ma semplicemente perché mantenga salda in Elisabeth la forza di affrontare con serenità e saggezza questa difficile fase della sua vita.
Per chi non è solito ritagliarsi spazi simili può rivelarsi un'ottima occasione per iniziare. Pregare, meditare, ritirarsi, anche per pochi minuti, in noi stessi, non per noi stessi è il senso primo di tali pratiche.
L'incontro che propongo unisce e fa bene a tutti noi. Lo dico perché l'ho vissuto in passato quando ci siamo raccolti in tante città per offrire per pochi minuti al giorno il nostro pensare, sentire e volere a una grande anima. Quando tuttavia gli fu chiesto "cosa possiamo fare per te?" lui ci invitò a un aiuto di ben maggiore portata, disse:
"Siate più buoni!" Nell'economia delle forze che uniscono tutti gli uomini questa è la sola arte realmente evolutiva.
Se divulgare la lettera di Elisabeth può ampliare il numero di persone che aderiscono a questa iniziativa fatelo liberamente.
Per chi non abbia mai conosciuto Elisabeth suggerisco di vedere un video di 55 secondi che trovate sul nostro sito http://www.help-zimbabwe.org sotto la voce Immagini e Video. Dimenticavo oggi è il suo compleanno.

Mi sono dilungato ma spero ne sia valsa la pena. Sono in attesa di definire la mia data di partenza per lo ZImbabwe che dovrebbe essere a maggio. Al mio ritorno vi aggiornerò sulle condizioni di salute di Elisabeth, sulla fase realizzativa di "Water for food" e sulle altre importanti questioni inerenti il futuro del nostro amato Progetto Diga. Vi ricordo che è ora fondamentale mantenere le opere realizzate, proseguire nella formazione di personale tecnico oltre che portare a compimento i punti mancanti per il completamento del Progetto Diga.
Mi è facile da anni esprimere l'evidente importanza di garantire acqua potabile e di irrigare i campi per chi non ha acqua e cibo a sufficienza. Spero che al mio ritorno sarò in grado di raccontare anche la gioia, il sospiro di sollievo, o anche solo lo sguardo ravvivato, di chi a St. Albert si sentirà più sereno per la sopravvivenza delle generazioni future.

Siateci sempre vicini, abbiamo bisogno di tutti voi
Marcello Girone Daloli
---------------------------------------------------
Società Antroposofica, GruppoAntroposofico
via Beccaria 6 34133 Trieste
e-mail: gruppo.antroposofico@gmail.com
tel.: +39 331 1223854 lu-ve 10.00-14.30


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 Oggetto del messaggio: Re: SEGNALAZIONI
Messaggio da leggereInviato: 29/03/2012, 23:36 
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Messaggi: 585
Il messaggio di Elisabeth di cui si parla qui sopra

PAX Rome 10th March 2012

“Se il cicco di grano non muore rimane solo, ma se muore produce molto frutta” Gi 12 V 24 Questa non è una novità è un fatto che tutti sappiamo.
Carissimi amici e carissime amiche,
Questo non è un testamento ma una lettera circolare che ogni tanto vi scrivo perche’ mi siete sempre vicino e mi seguiate con le vostre preghiere e supporto morale nelle mie avventure di salute, ma ci seguiate anche nel nostro lavoro missionario. GRAZIE.
Io so che tutti quanti avete molto domande da farmi circa la mia salute. Cerco di indovinare le domande e le respondo nello stesso tempo. Sapete già che sono sempre nelle buone mani, dalla famiglia spirituale e da voi amiche/amici sono stata sempre circondata con affetto fraterno e in ospedale tutti colleghi e gl’infermieri sempre premurosi di dare il meglio possibile. Adesso ho appena finito i cicli di chemioterapia e radioterapia, ma l’oncologo riteneva che continuasse i cicli di “anticorpi” per un periodo indeterminato anche forse per tutta la vita. A questa terapia rinuncio, non perche’ è costoso, la mia famiglia spirituale benché povera, insieme con voi amici in tutto il mondo; non era una cosa impossibile almeno per un po’ di tempo. E’ la provvidenza! Questo non ha limiti e ci credo fermamente. Il problema maggiore è che non c’e’ lo faccio più fisicamente supportare gli effetti collaterali di questi “buoni veleni” che sono infusi intravenosi nel corpo. No ci sto spiegando quello che succede perche’ non ha importanza e valore, ma avrà il merito se riesco a portare quella croce con serenità e con amore da parte di tutti i sofferenti di questo mondo, piccoli, grandi, giovani e vecchi che hanno questo brutto male.
Rifiuto la terapia perche’:
1. Io non voglio, Dio permettendo, morire cachettica attaccata al flebo/fiala di 8,000 Euro tutta sola. Questa è la dose di ogni tre settimane! Vorrei morire povera come tanti poveri ammalati del mondo che muoiono senza quasi niente ma circondati dall’affetto di tutti altri poveri. In missione ho visto e vissuto queste realtà molte volte. Non dimentico che sono stata curata per dieci anni mentre quelle che hanno sofferto della stessa malattia quell’epoca non ci sono più da molti anni. Non posso continuare a soffocare la generosità di Italia verso l’indigente.
2. Anche voi, penso che non vi piacerebbe sentire che sono passata da questo mondo così miseramente da sola. Sarebbe bello andarne felice, consolato da Dio e circondata da altri malati poveri. Pensate che una di voi [ se siete100] potesse fare un gesto simbolico di dare una donazione solo di una fiala per i bambini e mamme che hanno bisogno di cure semplice per sopravvivere. Quante vite si salverebbe? Nei paesi in via di sviluppo gente muore ancora di malaria, tifo, collera, diarrea, HIV/AIDS, morbillo ect tutte patologie preventibile e curabile. Non voglio mettervi in crisi di coscienza, ma desidero che capiate le mie difficoltà nel continuare terapie superflue. Sono certo che non dirette “Ah! ha rifiutato la terapia per quello che e’ morta cosi”. Chi sa se muoio per il cancro o per qualcosa altro quando il giorno segnato dall’eternità’ arriva.
3. Io sono una donna di poca fede, perciò conto molto sulle vostre preghiere. Alcuni dei miei amici sono credenti altri no, ma Dio ama ciascuna di noi con lo stesso amore. Mi consola molto questo racconto di Mk 2 v 2-5 amici hanno portato un malato da Gesù’ scoperchiando il tetto.......hanno meso il lettino davanti a lui Gesù’ vedendo la loro fede............ha detto ..figlio i tuoi peccati sono perdonati, alzarti e camina.... Dico anche a voi mettervi da fare sul serio. Pregate per me. Aprite il tetto, dove sta il Signore è mi mettete davanti a lui, vedrete che mi guarirà. Guarire non significa solo togliere la malattia ma anche dare la forza di portare la sofferenza come forse niente. Mi affido alle vostre preghiere.
4. Vi assicuro che non mi arrendo, continuerò la battaglia come il solito. Continuerò’ a prendere altre medicinali prescritti dall’oncologo-l’ormone terapia ogni giorno, la zometa per le povere ossa etc. Dopo alcuni accertamenti richiesti torno in missione, farò il mio lavoro normalmente finché la mia povera salute permetta.
Vi saluto ogni uno di voi con un bacio sereno e ringraziando di cuore per la vostra carissima amicizia. Ci teniamo a contatto tramite la posta elettronica.
Bacioni affettuosi


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 Oggetto del messaggio: Re: SEGNALAZIONI
Messaggio da leggereInviato: 31/03/2012, 13:22 
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Iscritto il: 12/12/2011, 22:30
Messaggi: 189
ci dispiace per Elisabet Tarira, un caro pensiero a lei.
Per la raccolta fondi zimbaue water for food si rende necessario affermare : vigilate che da quelle acque limpide non si creino,in seguito alla diga, sacche di aque reflue colme di detersivi come lo richiede la nostra civiltà, rendendo così quei luoghi splendidi progressivamente solo terribili terre inquinate dove per disperazione gli africani, gente pura e genuina, diventino dei disperati abbandonati e puniti da quella natura che prima tanto amavano e rispettavano. In certi casi è meglio morire che defraudare un profondo assai prediletto spirito religioso.


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