Cari amici ed ospiti,
il nostro forum compie un anno. In questo lasso di tempo esso ha ben adempiuto ad alcuni compiti per i quali fu creato. Mi riferisco in particolare alla sezione, ahimè non visibile per chi non abbia partecipato agli incontri, che come gruppo itinerante continuiamo ad utilizzare proficuamente.
Tuttavia personalmente sarei anche sufficientemente gratificato dalla parte pubblica. Intanto: non ci sono polemiche inutili, astiose o distruttive, mancano i troll, mi sembra che apertura ed equilibrio abbiano prevalso. Se questo poi ha comportato un numero di interventi leggermente minore ma a vantaggio della qualità animica, meglio così.
Per quanto riguarda la partecipazione, fatta la premessa sulla serietà degli iscritti, resta che forse almeno uno degli scopi che ci eravamo prefissi, e cioè servire da supporto per tutto il mondo dell'antroposofia in Italia, è ancora lungi dall'essere raggiunto. Tuttavia, ricordo che, considerando anche le deboli forze disponibili, il progresso è stato lineare e probabilmente apprezzabile. Poiché la cosa non dipende solo da noi, occorrerà darsi ulteriormente da fare nel senso di una maggior partecipazione attiva da parte di singoli e gruppi di tutta Italia. Ma NON per alimentare chiacchiere, chiacchiericci o autoincensamenti (alludo, certo...), bensì per contribuire a dominare le basi meccanicistiche, per dirla così, dello strumento, rendendolo il più utile possibile all'organizzazione degli eventi antroposofici e all'informazione (o discussione) sugli stessi.
Dove io ritengo, nonostante la buona volontà, siamo carenti, è nella profondità e, vorrei addirittura dire, utilità generale degli interventi. Tolta l'ovvia quota di espressione individuale, la parte "commenti" risente della carenza di presenze qualificanti e qualificate, inutile nasconderselo. Il che non ci impedisce, all'evidenza, di continuare umilmente in una funzione che potremmo assimilare a quella di quei benedettini che furono detti
conversi, i quali trattavano
con e
nell'esterno e si dedicavano ai lavori concreti più vari, mentre i padri benedettini veri e propri, chiusi nel convento (chiostro=claustrum, chiuso), i soli di origine nobile o comunque ben forniti di quattrini, pur nella regola monacale dell'
ora et labora, nel loro splendido isolamento portavano avanti un vivere sempre più purificato, ma privo di continuo scambio con il mondo.
http://www.homolaicus.com/storia/medioe ... rcensi.htm Se poi vogliamo vedere l'esempio dei templari, all'
ora et labora (pensiero e azione) aggiungiamoci pure la parte guerriera del sacrificio sino alla morte. Naturalmente nel senso di anteporre gli interessi generali e dell'antroposofia ai nostri particolari.
Infine, spero che con l'arrivo di nuovi apporti, in parte già verificatosi, il forum possa appunto aprirsi ad un volo per il quale speriamo di avere creato solide basi.