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 Oggetto del messaggio: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 03/07/2012, 10:00 

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In relazione alla poesia Vampiri

e al commento di Giuliano:

ginogost ha scritto:
Ho letto solo da poco queste righe, ma da sempre mi trovo sulla stessa linea. Il sesso da night club e il matrimonio, diciamo, all'antica, mi sembrano, da questo punto di vista, ugualmente scentrati rispetto al sano equilibrio.
E così vediamo anche una risposta per coloro che dicono, più o meno, che Steiner non ha toccato l'argomento sessualità perché i tempi non erano maturi.


ribadisco che sono totalmente in accordo con quella citazione di Steiner, ma onestamente dobbiamo riscontrare una certa scarsità di comunicazioni di Steiner, relativamente all'ambito sessuale. Mentre tale ambito viene trattato da più punti di vista da Massimo Scaligero, anche se naturalmente tutto è riconducibile alle dinamiche descritte in Filosofia della Libertà, comunque il romano (mi sembra di capire che) affianca alla via solitaria del pensiero, la via di coppia del Sacro Amore, via molto più difficile da realizzare e solo per coloro che stanno già avanti nella via del pensiero e che il karma abbia fatto nascere nella stessa epoca storica. Forse è per queste difficoltà di realizzazione che tale via rimane ad oggi ancora sconosciuta e ancora non interessante, perché non vi sono ancora le condizioni minime di partenza.

Comunque tale via è descritta nella trilogia detta del Graal:

- Dell'Amore Immortale
- Graal. Saggio sul mistero del Sacro Amore
- Iside Sophia, la dea ignota.

comunque riporto la lettura che ispirò in me quelle palore.

Massimo Scaligero - Tectniche di Concentrazione Interiore.

XVI. Eros e Imaginazione


L'imaginazione della forma della propria pelle sollecita anch'essa le forze della Volontà magica e ha valore terapeutico. Essa comincia a far parte dell'ascesi pre-iniziatica, nella misura in cui evoca, alla periferia sovrasensibile del corpo, la corrente dell'Io capace di rettificare la illusoria imagine psichica della corporeità, e la sua inconscia contro imagine sessuale.

Subendo inconsciamente il potere di questa controimagine, l'uomo normalmente vive, per via dell'apparire corporeo, il dramma soggettivo del sesso e lo proietta come oggettivo nel mondo. Coloro che conoscono la simbologia dei due Ostacolatoti, Lucifero e Ahrimane, possono comprendere come, rispetto alla configurazione sessuale, l'imagine eterica è luciferica e la sua controimagine ahrimanica, o viceversa, a seconda del sesso a cui si appartiene. L'importanza dell'esercizio consiste nel suo superare, secondo la sintesi della corrente sovrasensibile della Volontà, ai confini del corpo fisico, il determinismo luciferico e l'ahrimanico: con ciò iniziando una trasformazione della subconscia attività di rappresentazione, legata alla propria forma sessuale e alla correlativa controimagine: che è la forma dell'altro sesso di continuo istintivamente evocata secondo la duplice influenza accennata.

Normalmente lo sviluppo interiore è in profondità impedito dalla subconscia imaginazione erotica, obiettivamente dominata dalle due Potenze ostacolatrici: le quali governando nell'uomo la forma animale della riproduzione e la serie dei processi psicofisiologici che l'accompagnano, posseggono la zona eterico-astrale da cui trae forza l'imaginazione creatrice. Il più prezioso potere imaginativo dell'uomo viene afferrato dalla proiezione erotica dell'imagine eterica della corporeità e della sua controimagine astrale: tale proiezione prende il luogo della reale imagine della figura interiore dell'altro non vincolata all'eros, e perciò capace di pura correlazione animica mediante la forza che normalmente, al livello del sesso, si esprime come voluttà.

Una via metafisica dell'eros è realizzabile soltanto a condizione di conoscere il retroscena del processo erotico della imaginazione e l'influenza in tal senso esercitata dalle correnti luciferica e ahrimanica. L'azione di queste è obiettivamente necessaria alla manifestazione animale del sesso, ma normalmente va oltre ciò che essa deve compiere nella sfera animale, in quanto si serve del mentale umano e ne mobilita le forze più elevate secondo una brama che non risponde alla funzione del sesso, né al vero essere dell'altro, ma solo alla morbosa imaginazione erotica.

Quando il processo della imaginazione erotica tuttavia si sublima e assurge a evento animico, in cui intervengono forze indipendenti dell'anima, tale indipendenza viene ugualmente giocata, per via del possesso radicale del processo da parte degli Ostacolatoti. In realtà le forze dell'anima tendono alla ricongiunzione spirituale con l'essere dell'altro, ma ogni volta vengono ingannate dalla subconscia correlazione erotica con la imagine eterica e la controimagine astrale dominate dagli Ostacolatori, la cui azione sull'uomo attuale va oltre il limite terrestremente predestinato, afferrando tutta la sua esistenza.

La Scienza dello Spirito, cui facciamo riferimento, insegna che il corpo eterico nell'uomo è « femminile » e nella donna è « maschile », mentre in ambedue il corpo astrale è di natura androginica. Tale natura androginica originaria del corpo astrale, però, è latente e viene comunque sopraffatta dall'influenza ahrimanica del corpo fisico che secondo una determinata natura, maschile o femminile, impone il proprio cliché e la sua controimagine eterica, paralizzando il potere trascendente dell'androginicità del corpo astrale e riducendo il rapporto spirituale a quello del livello umano-animale. È il male di cui soffre da millenni l'amore della coppia umana: male che è il simbolo del servaggio dell'uomo a una necessità psicofisiologica di cui gli sfuggono le leggi. Tali leggi lo sperimentatore dei nuovi tempi deve conoscere, mediante una via cosciente che attui, oltre la dimensione della quantità, l'empiria appresa nella sfera della quantità: perciò portandosi anche oltre l'antico yoga e le varie forme spiritualistiche o medianiche, mediante le quali esso riaffiora. Tale via è quella delle discipline della concentrazione indicate nelle precedenti pagine.

In realtà, ciascuna anima tende alla liberazione o alla redenzione, come alla riconquista di una originaria dimensione perduta. Questa è sempre potenzialmente attiva dall'anima dell'altro, come un corrispettivo spontaneo, quando sì verifica l'incontro della coppia umana: ciascuno porta incontro all'altro la dimensione che quegli sostanzialmente cerca, ma lo ignora e simultaneamente oppone a questo moto metafisico la imagine eterica e la controimaginazione astrale dominate dall'eros inferiore: onde l'uomo cerca la donna spirituale e la donna l'uomo spirituale, anelando profondamente al vero essere interiore dell'altro, ma al tempo stesso respingendolo in forza dell'occulta dipendenza dalla imaginazione luciferico-ahrimanica della forma corporea. Perciò la via della realizzazione dell'amore umano è una via di reintegrazione dell'anima, di riconquista di sue forze radicali incorporeamente libere, corporeamente imprigionate nella imaginazione senziente.

La contemplazione della forma della propria pelle, vissuta con intensità, opera a trasformare l'imaginazione della corporeità dell'altro, grazie a un ritrovato rapporto con le forze fluidiche ai confini della corporeità, e a superare la barriera verso l'essere complementare dell'anima: che è bensì nell'altro, ma parimenti intimo all'anima, potenzialmente costituendo la zona « angelica » dell'anima. La creatura che si ama ne suscita il ritrovamento: grazie al quale si libera la corrente dell'imaginazione creatrice.

Ai confini della corporeità, cioè nell'intimo dell'anima, viene realizzata la sintesi dei due principi, maschile e femminile, rispondente alla unità originaria perduta: l'ascesi può dar modo di ritrovarla, se si congiunge operativamente con il mistero dell'Unigenito del Padre: che è il reale segreto dell'Androgine. È il segreto della forza sottile, che, come sintesi realizzabile in alto, nella sfera delle operazioni coscienti di Luce, può operare in profondità sino alla base della spina dorsale, liberando le più alte potenze dell'umano, cataletticamente impegnate nel processo sessuale e alimentanti dal loro stato di sonno profondo la morbosa imaginazione erotica.

Tale alimento si verifica inconsciamente anche negli esseri più puri osservanti discipline di castità. È la zona nella quale si decide il destino futuro dell'uomo, perché, mediante l'imaginazione erotica, viene di continuo distrutto il fiore delle forze creative dell'uomo: viene di continuo respinta la possibilità del rifiorire dell'Albero della Vita, e provocata la generazione di entità vampiriche, clienti della psiche umana. Essendo a tale zona vincolate le più alte potenze dell'umano, la vita dell'uomo interiore per ora si svolge nella completa non coscienza di essa. Tutto ciò che da essa ascende come impulso di brama o di paura, non è che l'eco smorta della inversione delle Potenze.

XXXVIII. Esercizio. Il discepolo contempla la forma della propria pelle. Successivamente evoca l'imagine della struttura puramente eterico-fisica del proprio corpo, indipendente dall'astrale portatore della brama. Imagina realisticamente la dinamica pura di questo corpo eterico-fisico e la inesauribilità della sua forza, non impedita da inerenze della psiche: perciò casta, anche attraverso il processo del sesso.


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 Oggetto del messaggio: Re: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 04/07/2012, 10:55 
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CARI AMICI non si riesce a leggere il brano precedente a questo di pierfrancesco con citazioni di Scaligero.
Non voglio essere in polemica: mi abbatte sentir nominare tanto lucifero ed arimane e anche l'esercizio di ascesi in purezza nelle immagini dell'autore del brano sul sesso.
Come potrebbe una coppia generare l'uomo o donna che bussa alla loro soglia corporea se sono tutti tre spaventati dagli oppositori? il tris finirebbe tutto in un gran disagio ansioso che impedirebbe la conoscenza reciproca.
Tra il trambusto delle passioni, tra le quali deve sorgere il vero amore, il fiore tanto importante per tutti noi,evitando di evitare continuamente i due oppositori, tentiamo di conoscerli con una certa solidità psichica, solo così, cioè non sfuggendoli spaventati senza ben sapere se è proprio da loro che stiamo fuggendo confusamente o da altro, possiamo progredire nella conoscenza.
Rivedete poi le considerazioni di liarem a seguito delle pagg. 1, 2, 3 dello Stockmayer Lehrplan. Con affetto liarem


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 Oggetto del messaggio: Re: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 04/07/2012, 13:19 
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Ricordo che, nel massimo rispetto delle individualità, non tutti gli antroposofi sono disposti a considerare Massimo Scaligero un maestro, né ad accettare la sua impostazione. Quella che ci unisce tutti è la figura di Rudolf Steiner, sulle altre personalità che comunque si dichiarano, e certo sono, antroposofi (non solo Scaligero, ma anche Archiati, Prokofieff ecc. ecc.) vi sono posizioni anche molto differenziate.


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 Oggetto del messaggio: Re: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 04/07/2012, 15:33 

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Ma che significa questa sentenza? Che cosa c'è scritto in questo brano, che potrebbe essere in contrasto con quanto detto da Steiner?

Non tutti gli antroposofi sono disposti neanche a considerare Steiner come un Maestro, ma in ultima istanza, solo la propria esperienza. Steiner e Scaligero e altri possono indicare delle strade da percorrere sempre individualmente, ma se poi non diventano vita vissuta, non rimane niente.

Certo dapprima bisogna entrare nella dialettica, ovvero cercare di capire quello che l'ipotetico maestro ci sta dicendo, e quindi porlo al vaglio del nostro pensare. E poiché Lorenzo ha ricordato la figura della Gordienko, ricordo la frase finale della prefazione del suo libro:


Nel nostro studio abbiamo solo fatto uso del potere della logica ordinaria, del segno distintivo di una facoltà umana di sano giudizio. Ritroviamo il nostro punto di vista confermato e corroborato dalle seguenti parole di Rudolf Steiner:
"La sana comprensione umana, se non è tratta in inganno dalle errate idee naturali o sociali di oggi, può giudicare da sola, se non vi è verità in quello di cui qualcuno parla. Qualcuno sta parlando di mondi spirituali; c'è solo da prendere tutto insieme: il modo di parlare, la serietà con cui vengono considerate le cose, la logica che si sviluppa, e così via - allora si sarà in grado di giudicare se ciò che è proposto come conoscenza del mondo spirituale è ciarlataneria, o se abbia un fondamento. Questo chiunque lo può decidere"(14.12.1919, GA 194). Il nostro desiderio è che questo lavoro possa servire al lettore come stimolo per l'attività interiore, per una ricerca indipendente della verità e per una vigilanza di pensiero e di attenzione di coscienza e per un ulteriore sviluppo e rafforzamento del senso della verità; questo può aiutare anche al prevalere della giustizia - a che le false autorità possano essere gettate giù dal loro piedistallo. Nutriamo la speranza di poter arrivare ad una vera, reciproca comprensione e cooperazione produttiva con coloro, in Oriente e in Occidente, che cercano con l'aiuto della Scienza dello Spirito, di dare un contributo salutare allo sviluppo umano.

Nel leggere quelle parole di Scaligero, io ho provato un sentimento di trovarmi di fronte a delle verità, e queste hanno suscitato in me una reazione, una voglia di saldezza nel pensiero. Questo sentimento di trovarmi di fronte a delle verità riguardo alle dinamiche che determinano certi comportamenti istintuali, mi ha dato quella forza iniziale, per riprendere il controllo dei penseri, attraverso l'esercizio della concentrazione, e quindi ho sperimentato che questo controllo dei pensieri, reca in sé una forza che permette di accorgersi prontamente degli attacchi mossi dagli ostacolatori nella sfera istintuale, anche quando mascherati dalle migliori intensioni, ovvero anche qualora proveniva dalla sfera istintuale, ad esempio, il fare la carità o altra azione riconosciuta moralmente buona, ma il moralmente buono è oggi solo quello che io scelgo liberamente e coscientemente, non per istinto.

Quindi non so che dire riguardo alle affermazioni di liarem e di ginogost. Se avete letto quelle parole di Scaligero senza pregiudizio e non vi hanno colpito, forse significa solo che non c'è ancora un legame tra voi e Scaligero, ma questo mi dispiace tremendamente, perché nonostante anche io come voi amo tantissimo la figura di Rudolf Steiner, posso dire con la stessa certezza, di avere inizato ad amare anche la figura di Massimo Scaligero, proprio per quella facoltà che ho riscontrata in lui, di suscitare nel lettore, l'entusiastica voglia di immergersi nell'esercizio spirituale. E anche se l'entusiasmo poi passa, l'esercizio poi lo alimenta da sé e si riesce a continuare. E quando poi, la Fedeltà all'idea prima si è radicata, i risultati arrivano. Ma gli esercizi o le meditazioni che io faccio, non sono ancora quelli descritti da Scaligero in Tecniche di Concentrazione Interiore, ma sono tuttora i 6 esercizi complementari di Steiner. Scaligero in me è stato colui che ha acceso il fuoco della stufa, ma la legna è quella ammassata con la lettura di Steiner.

Vi saluto con la speranza che questo muro che in qualche modo si è eretto davanti alla figura di Scaligero, possa essere abbattuto o quantomeno scavalcato.

Pierfrancesco


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 Oggetto del messaggio: Re: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 15/07/2012, 1:19 
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Iscritto il: 12/07/2011, 0:36
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Caro Pierfrancesco,
se liarem ha trovato ostiche frasi come questa:
Cita:
Ai confini della corporeità, cioè nell'intimo dell'anima, viene realizzata la sintesi dei due principi, maschile e femminile, rispondente alla unità originaria perduta: l'ascesi può dar modo di ritrovarla, se si congiunge operativamente con il mistero dell'Unigenito del Padre: che è il reale segreto dell'Androgine. È il segreto della forza sottile, che, come sintesi realizzabile in alto, nella sfera delle operazioni coscienti di Luce, può operare in profondità sino alla base della spina dorsale, liberando le più alte potenze dell'umano, cataletticamente impegnate nel processo sessuale e alimentanti dal loro stato di sonno profondo la morbosa imaginazione erotica.
o quest'altra
Cita:
Perciò la via della realizzazione dell'amore umano è una via di reintegrazione dell'anima, di riconquista di sue forze radicali incorporeamente libere, corporeamente imprigionate nella imaginazione senziente.
la cosa mi sembra del tutto naturale.

Personalmente sono assai d'accordo con questa:
Cita:
Tale natura androginica originaria del corpo astrale, però, è latente e viene comunque sopraffatta dall'influenza ahrimanica del corpo fisico che secondo una determinata natura, maschile o femminile, impone il proprio cliché e la sua controimagine eterica, paralizzando il potere trascendente dell'androginicità del corpo astrale e riducendo il rapporto spirituale a quello del livello umano-animale. È il male di cui soffre da millenni l'amore della coppia umana:


Invece ammetterai che quanto sostenuto nei paragrafi che seguono non sempre rimane entro i limiti di quanto R Steiner ha comunicato. Non vuol dire che siano sbagliati o peggiori, non li giudico: ma sono diversi. Se vogliamo considerarli una geniale continuazione dell'opera di RS, un miglioramento, ecc., siamo liberi di farlo, ma non possiamo fingere, nel nostro entusiasmo, che questo sia esattamente quanto disse il dottore, né dunque meravigliarci se altri che si accostano all'antroposofia li ritengono cosa piuttosto estranea.
Posso sbagliare, ripeto, posso sbagliare, ma credo che questo esercizio dell'imaginazione della propria pelle sia originale creazione di MS.

Cita:
L'imaginazione della forma della propria pelle sollecita anch'essa le forze della Volontà magica e ha valore terapeutico. Essa comincia a far parte dell'ascesi pre-iniziatica, nella misura in cui evoca, alla periferia sovrasensibile del corpo, la corrente dell'Io capace di rettificare la illusoria imagine psichica della corporeità, e la sua inconscia contro imagine sessuale.

L'importanza dell'esercizio consiste nel suo superare, secondo la sintesi della corrente sovrasensibile della Volontà, ai confini del corpo fisico, il determinismo luciferico e l'ahrimanico: con ciò iniziando una trasformazione della subconscia attività di rappresentazione, legata alla propria forma sessuale e alla correlativa controimagine: che è la forma dell'altro sesso di continuo istintivamente evocata secondo la duplice influenza accennata.


Poi, la frase che segue (secondo me vera solo parzialmente) merita da sola una discussione, e io ti invito ad aprirla.
Cita:
Normalmente lo sviluppo interiore è in profondità impedito dalla subconscia imaginazione erotica, obiettivamente dominata dalle due Potenze ostacolatrici


Ancora: non mi sembra di aver mai trovato in Rudolf Steiner l'uso del termine "metafisico/a", ma naturalmente potrei sbagliarmi. Personalmente comunque mi sembra un'aggiunta addirittura dannosa e non ne sento la necessità, anche per la piega che ha assunto il termine nella lingua italiana ("oltre la fisica", oltre la materialità, certo, ma anche "pieno di astrattezza", lontano dalla realtà). Perciò mi chiedo se convenga affermare:
Cita:
Una via metafisica dell'eros è realizzabile soltanto a condizione di conoscere il retroscena del processo erotico della imaginazione e l'influenza in tal senso esercitata dalle correnti luciferica e ahrimanica. L'azione di queste è obiettivamente necessaria alla manifestazione animale del sesso, ma normalmente va oltre ciò che essa deve compiere nella sfera animale, in quanto si serve del mentale umano e ne mobilita le forze più elevate secondo una brama che non risponde alla funzione del sesso, né al vero essere dell'altro, ma solo alla morbosa imaginazione erotica.

dove vorrei almeno ipotizzare che l'immmmmmaginazione erotica non sia sempre morbosa.
Cita:
Quando il processo della imaginazione erotica tuttavia si sublima e assurge a evento animico, in cui intervengono forze indipendenti dell'anima, tale indipendenza viene ugualmente giocata, per via del possesso radicale del processo da parte degli Ostacolatori
nemmeno il termine "sublimare" mi sembra correntemente utilizzato da RS, e a ragione, dove può intendersi o innalzare o semplicemente modificare di stato: allora mi atterrei a questi termini, ché in italiano corrente sublimare porta al concetto di annullare qualcosa, perderla per trasformarla in altro di più elevato, rischiando di attivare la nostra comprensione in senso cattolico (a livello di "fioretto"). Anche perché si è già dato l'inappellabile giudizio di morbosità.

Bene, volevo intervenire solo in termini istituzionali, come amministratore, ma il discorso mi ha portato lontano e dunque ho scritto anche come ginogost ;) . Chiudo: mi sembra chiaro che le risposte possibili non esigono una sintesi globale del pensiero di MS, se fosse possibile limitare il discorso ai punti toccati avremmo già molta carne al fuoco. Anche perché, come fai notare tu, Steiner è sempre apparso abbastanza reticente sull'argomento, e un motivo ci sarà pur stato.



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 Oggetto del messaggio: Re: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 15/07/2012, 15:41 

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Per quanto ne so, Steiner non voleva formare degli asceti: si rivolgeva a persone "normali" che desiderassero coltivare la vita dell'anima.
Di più: mi pare che sia in Iniziazione che Steiner dice che chi ha fama di persona eccentrica o stravagante non è idoneo a percorrere il cammino iniziatico (la citazione non è letterale ma il senso è questo: rassegnati Rastignac e dedica la tua acribia a cose più importanti: se un amico mi spiega la strada e dice: "quando entri in autostrada ricordati la massima aurea "chi va piano va sano e va lontano" non vuol certo dire che non posso utilizzarla o raccomandarla anche in un sentiero di montagna).
A persone normali non c'è bisogno di dire che occorre equilibrio in tutte le cose, lo sanno già.


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 Oggetto del messaggio: Re: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 16/07/2012, 12:22 

Iscritto il: 12/09/2011, 8:29
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Il fatto di avere estrapolato un brano dal suo contesto è stato foriero di non complete, o addirittura contrarie interpretazioni. Poiché il linguaggio di Scaligero è complesso, come lo sono gli argomenti di cui tratta, si rende necessario un periodo introduttivo nel quale, si concede all'autore di non capire tutto quello che dice, ma esclusivamente per un nostro deficit di coscienza. In realtà tale periodo di "prova" è stato concesso da ognuno di noi anche a Steiner, e i suoi libri e il suo linguaggio, ci sono diventati familiari, solo dopo degli anni di letture.

Scaligero prende la sua terminologia, sia da Steiner, ma anche dalla tradizione alchemica occidentale e dalla tradizione orientale, e facendone una sintesi, conia anche lui, o per meglio dire, colora di significati più profondi, dei vocaboli che si trasformano in termini tecnici, che successivamente vengono dati per assimilati dal lettore:

In Scaligero il termine ascesi, sottintende la perifrasi "ascesi del pensare", ovvero la risalita dal pensare dialettico (riflesso) comune, al pensare svincolato dall'organo cerebrale (percepire i pensieri viventi), e questo è l'esercizio alla base di tutta la sua dialettica.

Quindi non si parla di una vita ascetica, ma esclusivamente di ritagliarsi un tempo nella giornata (i famosi 5 minuti di Steiner, ma anche 45 secondo Franco Giovi), nel quale allenare il pensiero normale, ad ascendere dal livello fisico cerebrale al livello eterico, sede naturale (proprio secondo Steiner) dei pensieri.

Quindi è condivisa l'opinione, presente in Steiner, che per eseguire un siffatto allenamento, simile all'allenamento dell'atleta (di un maratoneta ad esempio), sia favorito, non l'eccentrico e lo stravagante, ma proprio il più costante e diligente. E' la costanza e la fedeltà all'esercizio, quella che premia.

Ora non so se ho la competenza di rispondere per punto a tutte le obiezioni (alcune un poco forzate) di Giuliano (amministratore o meno che sia), fatto sta che secondo me sono tutte risolvibili con la scienza dello spirito di Steiner.

Ad esempio:Sublimare (treccani)
Cita:
c. Nel linguaggio psicanalitico, trasformare i proprî impulsi istintuali, soprattutto sessuali, rivolgendoli a fini più elevati (v. sublimazione); come intr. pron., sublimarsi, con riferimento agli istinti stessi, subire tale processo di sublimazione.


Se rileggiamo il passo:
Quando il processo della imaginazione erotica tuttavia si sublima e assurge a evento animico, in cui intervengono forze indipendenti dell'anima, tale indipendenza viene ugualmente giocata, per via del possesso radicale del processo da parte degli Ostacolatori

Provo a fare un esempio: io vedo la statua Amore e Psiche del Canova, la sua bellezza, la leggiadria dei corpi, per nulla volgari ecc., in un secondo momento, non so perché, nella mia rappresentazione mentale, ritorna quella meravigliosa figura, provocando un moto dell'anima: un desiderio. Tale desiderio presente nell'astrale non è governato coscientemente dalla mia coscienza diurna, ma solo a livello sognante, e in questo ambito il processo che parte da brama_corporea->rappresentazione_immaginativa->desiderio_sentimentale->pensiero_artistico di circondarmi di arte, potrebbe camuffare il fatto che io voglio solo placare i miei istinti corporei, rivestendoli di pensieri alti (sublimi). Tale processo è dominato dagli ostacolatori. Solo un dinamismo che segue il flusso contrario, ovvero ripristinando la corretta gerarchia Spirito-Anima-Corpo lo posso controllare sin dall'inizio. Non sto dicendo che l'arte è negativa, ma solo che il percorso che mi ha condotto a circondarmi di quell'arte, nasconde una brama non veduta. Certo forse l'esempio non è dei più riusciti, ma prego di voler capire. Immagine

Quindi abbiamo capito che non mi sembra che io abbia le migliori competenze per introdurre Scaligero, competenze che ha invece il nostro Rastignac, che però riesce ad inimicarsi questi ascoltatori. Comunque ognuno fa quello che crede giusto. E voglio aggiungere che anche te Giuliano, sembra che tu abbia messo una pregiudiziale, nei confronti di Scaligero.

In passato ho notato in me questa dinamica: poiché non riuscivo a conseguire una certa "ascesi dei pensare" (gli esercizi complementali nel mio caso), ho iniziato a giustificarmi, cercando delle possibili ipotesi sulle cause:
1) Quegli esercizi andavano bene 100 anni fa, oggi la struttura corporea dell'uomo è peggiorata rispetto a quella del 1900. Oggi siamo cresciuti con la televisione e la nostra capacità di concentrazione è clamorosamente diminuita.
2) Quegli esercizi da soli non sono suffucuenti, si necessita di un maestro spirituale che sappia correggere eventuali (ma sicure) storture nella pratica, e poiché dopo Scaligero di questi maestri non ce ne sono, la cosa diventa impossibile.
3) Forse è possibile seguire il percorso degli esercizi, sono in un gruppo che possa "proteggersi" l'un l'altro dai pericoli che gli esercizi stessi, per loro natura possono indurre: l'incontrare il guardiano della soglia senza diventare pazzi.
Ecc.
Tutte costruzione di pensiero, che servivano solamente a giustificare una mia insufficienza di determinazione.

Tale analisi, di una maggiore determinazione, è stata individuala e ho richesto una grazia, e mi è stata concessa dal mondo spirituale: ho trovato un luogo fisico in cui resco a fare con regolarità questi esercizi, e in tale luogo ho iniziato ad avere dei riscontri. Certo è solo un inizio, ma l'entusiasmo che ne è conseguito è stato sufficiente per permettermi di continuare.

Un abbraccio Pierfrancesco


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 Oggetto del messaggio: Re: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 17/07/2012, 9:00 
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nella statua di amore e psiche c'è la contemplazione, non si può dedurre che poi ci sarà un amplesso molto più vicino. Se poi ci sarà, la contemplazione sarà condotta fuori dal corpo assieme alla materia e noteremo la vita da un punto di vista più lontano. Ma forse noi vorremmo rimanere in quella fermezza qui raffigurata e al pari delle statue marmoree arrestare il corpo in quella posa per far agire fortemente il pensiero e la sapienza.


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 Oggetto del messaggio: Re: VAMPIRI - Eros e Imaginazione
Messaggio da leggereInviato: 20/07/2012, 1:28 
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pierfrancesco ha scritto:
Poiché il linguaggio di Scaligero è complesso, come lo sono gli argomenti di cui tratta, si rende necessario un periodo introduttivo nel quale, si concede all'autore di non capire tutto quello che dice, ma esclusivamente per un nostro deficit di coscienza. In realtà tale periodo di "prova" è stato concesso da ognuno di noi anche a Steiner.

Pienamente d'accordo, il periodo di prova va concesso. E' però necessario "sentire" il richiamo verso l'autore in questione. E' anche necessario che non si disprezzi chi questo richiamo non lo sente, e non per pregiudizi. Io preferisco costantemente ascoltare Mahler piuttosto che Mozart, ma non ho alcun pregiudizio verso quest'ultimo. Apprezzo pure l'entusiasmo di chi preferisce Mozart, entusiasmo che può pure essermi utile per capirlo meglio, ma non ho mai preso nessuno per il collo intimandogli: hai capito o no che Mahler è superiore? Né ho mai pensato che chi preferisce Mozart è un poveretto. Né sono mai andato a una conferenza su Mozart per pubblicizzare la musica di Mahler. Dovrebbe essere normale, che c'entrano i pregiudizi? Va riferito al karma individuale, non devi dispiacertene.

pierfrancesco ha scritto:
Scaligero prende la sua terminologia, sia da Steiner, ma anche dalla tradizione alchemica occidentale e dalla tradizione orientale, e facendone una sintesi, conia anche lui, o per meglio dire, colora di significati più profondi, dei vocaboli che si trasformano in termini tecnici, che successivamente vengono dati per assimilati dal lettore
L'ho capito benissimo, e rivendico il diritto ad essere rispettato nella mia estraneità. Si dà il caso che uno degli scaligeriani, peraltro tra i più positivi, alla mia richiesta in forum di sapere quando mai Steiner avesse usato il termine ascesi ebbe a rispondermi, più o meno: mille volte, in tutti i suoi libri. Se vogliamo fare gli snob va anche bene, ma io chiudo la porta. Credevo che l'umiltà fosse una caratteristica indispensabile al ricercatore spirituale. L'umiltà di dire "certo, di solito in Italiano ascesi vuol dire rinunciare alle cose del mondo ecc., però Scaligero usa il termine riprendendo il suo senso originario di salita e intendendo la risalita dal pensare dialettico (riflesso) comune, al pensare svincolato dall'organo cerebrale (percepire i pensieri viventi)ecc. ecc." e di ammettere che né ascesi, né sublimazione né metafisica sono termini usati da Steiner, questa umiltà manca nei seguaci, se si esclude il presente dialogo, come pare e come spero.

Per ora mi fermo qui, è notte e sono tornato da poco.
Un caro saluto a Pierfrancesco e agli altri-tutti.


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Messaggio da leggereInviato: 20/07/2012, 11:29 

Iscritto il: 12/09/2011, 8:29
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Sono d'accordo con te che è necessario "sentire" il richiamo verso Scaligero. Ma in cuor mio speravo che questo richiamo, poteva provenire dai miei interventi, nei quali volevo descrivere in qualche maniera il mio percorso. Sono stato mosso dal fatto di aver creduto di riconoscere, in alcuni tuoi atteggiamenti, delle dinamiche che ho sperimentato (e che sperimento tutt'ora). Ma che per Grazia, ho avuto la possibilità di riconoscere in me.

Naturalmente capisco che il mio racconto, possa non sortire l'effetto desiderato: ho postato d'apprima delle poesie, che nonostante siano qualcosa di strettamente personale, ho avuto la presunzione di credere che in esse vi fossero descritte delle dinamiche comuni ai ricercatori dello spirito.

Non provo assolutamente nessun sentimento simile al disprezzo, anzi sia nei tuoi confronti (estendendolo a tutti i partecipanti di questo forum), sia nei confronti di Rastignac (e quasi :-) tutti i partecipanti dell'altro forum), provo ammirazione, per il lavoro che fate, per l'impegno che ci mettete e proprio per la stima che ho per voi "ricercatori dello spirito", non posso non farvi notare eventuali zone d'ombra che mi sembra di scorgere nel vostro parlare, come credo sia giusto che voi facciate nei miei confronti.

Quando parlo di pregiudizio da parte tua, intendo dire che l'esempio che fai tra Mahler e Mozart, non calza pienamente nella situazione presente, perché intanto la musica è qualcosa che agisce principalmente nell'anima e non propriamente nello spirito. Ovvero sicuramente alcune persone possono avere una simpatia o antipatia per Scaligero, per il supo modo di scrivere, e di porsi, ma tutto ciò dovrebbe essere superato quando si entra nel merito delle cose dette.

La situazione non è che esistono una trentina di iniziati che parlano di antroposofia, e ne sciegliamo uno piuttosto che un altro. Io di iniziati che parlano di antroposofia ne conosco solo due, Steiner e Scaligero (e Colazza ma ha lasciato solo uno scritto: Dell'Iniziazione) e sono certo in cuor mio, che anche Scaligero è un iniziato, per lo stesso motivo per cui ne ho la certezza nei confronti di Steiner.

E per questo motivo, cercavo di comprendere (nell'altro post) il motivo per cui, Scaligero non trovasse quei consensi che ha trovato Steiner, nella maggior parte (credo) degli antroposofi italiani. Eppure, anche se in forma differente, parlano delle stesse problematiche!

La possibilità che ogni profeta non è amato nella propria patria, potrebbe essere una spiegazione. La possibilità che coloro che lo amano, non sono all'altezza del suo nome, e ne pubblicizzano un'immagine distorta, non nelle parole, ma nei comportamenti, potrebbe essere un altro motivo. Ma credo che la possibilità più veritiera sia prorpio che il lavoro che propone Scaligero sia il più duro da compiere (e il più risolutivo), e che questo indurrebbe le forze dell'ostacolo ad agire prepotentemente nella nostra anima per squalificarlo.

La possibilità che Scaligero non fosse un iniziato, la voglio scartare subito, ma perché anche altri possano comprendere questa mia posizione, vorrei ricordare che a Rudolf Steiner venne indicato in qualche modo dal mondo spirituale, di contattare il dottor Giovanni Colazza. Colazza divenne un membro di spicco della classe esoterica e grande amico di Steiner (si veda anche il legame karmico tra Marie Steiner e l'Italia. Marie Steiner ex teosofa, come Colazza, si conoscevano già). Si dice che
Cita:

Colazza fondò il Gruppo Novalis, a cui fu affidata da Steiner questa meditazione:

Nel segno della Croce
circondata di rose
sentendola
vediamo il risveglio dello Spirito del Mondo.
Si staccano dalle profondità dell’anima
le forze nascoste del mistero,
forze che agirono in principio
forze che devono agire alla fine
forze nelle quali noi pensando siamo
nelle quali amando viviamo
nelle quali la devozione respiriamo.

Scaligero prese la direzione del gruppo, alla morte di Colazza, e Scaligero da qualche parte dice che la sua opera doveva essere pubblicata per permettere alle anime che si sarebbero incarnate per affrontare questo nostro periodo (dell'anticristo), di avere la possibilità di formarsi una coscienza. Senza i pensieri di Scaligero molti "eletti?" non avrebbero trovato la strada.

Quindi tanto sforzo, chredo che non possa essere ridotto a, "mi piace" o "non mi piace". Se l'anima lo rifiuta, è comprensibile, ma quanta verità, e soprattutto quanta bellezza si perde. Dico bellezza, perché l'80% dei periodi (le frasi) di Scaligero, se compresi possono essere tranquillamente prese come aforismi spirituali. Non dimentichiamo che lui era anche poeta, e io gli riconosco la costruzione pensata dei periodi, perfettamente incastrati, come in una poesia, non una parola di più ne una di meno.

Giuliano, io mi permetto di dirti: chiedi anche tu una grazia al mondo spirituale, affinché tu riesca a connetterti con Scaligero. Si staccano dalle profondità dell’anima, le forze nascoste del mistero...

Poi però, ognuno faccia il suo percorso.

Un abbraccio Pierfrancesco


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