Leggo a pag. 207 de “
Le manifestazioni del karma” (decima conferenza, Amburgo 27 maggio 1010)
Cita:
Quel che in una forma o in un’altra viene impiegato nei processi terapeutici psichici è in relazione con l’apporto di amore. […] Può essere riportato ad amore quando poniamo in movimento dei semplici fatti psichici, quando induciamo un altro forse anche soltanto a mettere in ordine la sua anima depressa. Tutto questo deve avere il suo impulso nell’amore, a partire da semplici processi terapeutici fino a quella che oggi, spesso in modo profano, viene chiamata “pranoterapia".
[…]
Ciò che vive nel terapeuta, in special modo certi processi nel corpo eterico, per il fatto che entra in un certo rapporto con chi deve essere curato, viene portato in una specie di polarità con quel che deve essere risanato.
Trovo poi su “
Vita da morte a nuova nascita in relazione con eventi cosmici” a pag. 16 (prima conferenza, Berlino 5 novembre 1912)
Cita:
Consideriamo il metodo di cura psichico-spirituale. Nel curare spiritualmente, la cosa più importante non è che si facciano questi o quei movimenti, che si afferri una cosa o l’altra. I movimenti devono essere fatti, quasi soltanto come preparazione; ma tutti mirano in conclusione a creare la tranquillità, l’equilibrio. In una guarigione fatta per via spirituale, visibile è esteriormente soltanto la preparazione di ciò che fa il guaritore spirituale.
La domanda del titolo, per la verità è un po’ retorica: ho la netta impressione che Rudolf Steiner, almeno fino a quando sospese gli incontri individuali, dopo l’inizio della guerra, praticasse ciò che descrive (e su cui non ho trovato altri accenni, ma l'O.O. non l'ho ancora letta neppure una volta).
Qualcuno sa dirne qualcosa?