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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 27/10/2012, 16:51 

Iscritto il: 19/08/2012, 9:35
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allora continuo con altre 2 bischerate da sabato pomeriggio :lol:
la premessa è che a me piace poter usare "metafore" diverse (chiamamole così) tipo yin-yang, o arimane - lucifero ecc...; avendo a che fare con diversi "vocabolari" talora si riesce a capire meglio il proprio!
E allora, i cinesi hanno lo yin e lo yang (come la stella di Davide a 6 punte è data da 2 triangoli: uno che punta in alto e uno in basso): qua manca l' elemento di coscienza (l' "astrale"?), avendosi solo le due correnti: fisico-materiale che punta in basso ed eterica che punta in alto.
L' uomo è già in questo vortice, in questo flusso; qua vi è già tutto.
Interessante a questo scopo è vedere lo schema di yin-yang, non tanto come un cerchio, ma come una sfera! Si dice che nella parte di max concentrazione di yin c'è una punta interna di yang e viceversa; in realtà si potrebbe vedere appunto come in una sfera la parte di max concentrazione tenda a formare come una sorta di cornucopia che va a spegnersi e viceversa per l'altro elemento.
La cosa interessante in ciò è che vi non vi sia una "uniformità", ma esistano come due correnti ascensionali: una ad esempio di aria fredda che spinge in basso ed una di aria calda che spinge in alto; devono esistere entrambe per avere questo tipo di dinamicità!
E questa è già una prima relazione!
Insomma: arimane non potrebbe esistere senza lucifero e viceversa.
Ma qua siamo ancora al numero "2"!
Ora entra in gioco la coscienza (animale, che non è ancora il 4: autocoscienza umana); e quindi abbiamo il 3; ossia lo yin e lo yang hanno da fare i conti con l'elemento "coscienza", che è così il terzo elemento.
Cosa c'entra tutto ciò con il sistema trinario degli indiani (vedi l' ayurveda con pitta vata e kapha)? o...c'entra??
Infine mi sarei aspettato di vedere nel simbolo dell' umanità di Steiner, non solo Lucifero in alto, Arimane in basso ed il Cristo in mezzo, perché l' uomo avrebbe anche la "coscienza della coscienza" ossia l' autocoscienza (e dal 3 siamo già al 4). Ossia col 3 abbiamo la coscienza di yin e yang, mentre col 4 abbiamo la coscienza della coscienza.
Comunque, il problema non è tanto arimane o lucifero, come lo yin o lo yang; il problema è che vi sia "solo" Arimane o "solo" Lucifero! In quanto il problema sta proprio in quel "solo"! Vi sarebbe lo stesso problema se vi fosse "solo" Cristo, o "solo" Dio!
In ciò è stato per me interessantissimo leggere Vito Mancuso, in quelle pagine in cui parla di Trinità, inteso come elemento di "re-la-zio-ne"!
Quando c'è relazione infatti allora non c'è "mai" una cosa scissa dall' altra! E non è questa l' esperienza che l' uomo fa nella sua coscienza in quanto deve per forza di cose "estrapolare" il singolo concetto e la singola immagine percettiva? La "mela" è separata dal resto, come il concetto di mela!
C' entra ciò qualcosa col lavoro che stiamo facendo? Forse si!
Forse siamo di fronte a delle "metafore" o a dei "simboli" con cui ci si vuole dire che la realtà ingenua è maya, rispetto a ciò che veramente è: che nulla è veramente scollegato (uomo compreso!) Anzi, soprattutto uomo compreso, in quanto l' uomo ha il "problema" di avere un tipo di soggettività che può portarlo a credere di essere "soggettivo" nei riguardi del restante mondo (e con il puzzle da risolvere a riguardo del proprio corpo fisico! rispetto al proprio "Io" di natura spirituale: pensieri, emozioni, atti volitivi ecc..).
L' uomo è portato a salificare, a gelificare; e l' uomo è portato anche a sciogliere; l' uomo è pertanto SIA l' uno CHE l' altro; è sia arimane sia lucifero; e ciò che importa è che vi sia "relazione", contatto; perché non esiste arimane da solo e lucifero da solo; arimane ( e lo yang) infatti si trasformano in lucifero (e yin) e viceversa!
Neppure un "Dio" stesso potrebbe vivere "da solo"; ma nella relazione con l' uomo ha messo in gioco se stesso, perché la relazione è ciò che di più importante vi possa essere! Il creatore non potrebbe esistere al di fuori del creato, uomo compreso.
La mancanza di relazione "fotografa", rende fisse, le entità di arimane e di lucifero.
E' così allora?
e che cosa significa ciò, se così è?? Che cosa per l' uomo, si intende?


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 27/10/2012, 17:04 

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Se non erro il solve et coagula..
Lo yin e lo yang...
Lo spirito e la materia...
Lucifero e Arimane...
L'analisi e la sintesi...
Il pensare ed il pensato...
:o


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 27/10/2012, 17:10 

Iscritto il: 04/10/2012, 15:38
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Cioe', dopo aver esperito la tesi e l'antitesi (opposizione esoterica polare)... Vuoi dire che manca solo un terzo elemento di sintesi [nozze "chimiche"]... anche di tipo al di qua della soglia, per cosi' dire... "hegeliano"... :shock:


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 28/10/2012, 2:15 
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robinson ha scritto:
L' uomo è portato a salificare, a gelificare; e l' uomo è portato anche a sciogliere; l' uomo è pertanto SIA l' uno CHE l' altro; è sia arimane sia lucifero; e ciò che importa è che vi sia "relazione", contatto; perché non esiste arimane da solo e lucifero da solo; arimane ( e lo yang) infatti si trasformano in lucifero (e yin) e viceversa!
Neppure un "Dio" stesso potrebbe vivere "da solo"; ma nella relazione con l' uomo ha messo in gioco se stesso, perché la relazione è ciò che di più importante vi possa essere! Il creatore non potrebbe esistere al di fuori del creato, uomo compreso.
La mancanza di relazione "fotografa", rende fisse, le entità di arimane e di lucifero.

Credo che occorra riportare un momento il discorso sui binari dati da Steiner. Quello che manca in questo discorso è che Arimane e Lucifero, nonché le altre realtà spirituali di cui si può parlare, non sono "energie", non "sono" l'uomo, non sono pastone di sostanza: sono esseri!
E dappertutto noi troviamo esseri spirituali, dagli esseri elementari sino al genio del linguaggio ecc.
Non che io voglia imporre questa visione ai cari interlocutori. Semplicemente voglio ricordare che usando concetti un po' vaghi, dicendo
Cita:
perché non esiste arimane da solo e lucifero da solo; arimane (e lo yang) infatti si trasformano in lucifero (e yin) e viceversa!
si esce dal campo dell'antroposofia. Mica è proibito: occorre comunque, però, prenderne coscienza. Mentre la visione di yin e yang tratta le due "cose" come correnti impersonali, pur se caratterizzate, e dunque in equilibrio tra loro tanto che una senza l'altra non è dato avere, l'antroposofia ci parla di Luc ed Ari come di esseri con provenienza differente (appartenevano a gerarchie diverse) e non necessariamente concentrati ambedue simmetricamente sull'uomo (in origine: ma questo, per contro accade proprio ora, dal secolo scorso: prima era diverso e, per esempio, i 5000 anni precedenti erano trascorsi sotto il predominante influsso luciferico).
Diciamo che concentrarsi esclusivamente su schemi del passato può fuorviare. Anche dire
Cita:
l' uomo è pertanto SIA l' uno CHE l' altro; è sia arimane sia lucifero;
ci porta fuori strada. Capisco che volevi dire: l'uomo assume sia un ruolo Luc che un ruolo Ari, ma neanche questo sarebbe per me accettabile. Posso dire che l'uomo dovrebbe essere in quell'io che equilibra le forze degli oppositori (è stato già detto) facendo uso cosciente dei due impulsi basilari portati da questi due esseri? Addirittura si tratterebbe del far coincidere il bello, il giusto ed il buono.

Concludo: tale operare per l'equilibrio assume un aspetto morale.
Parlando di antroposofia non direi che Arimane si trasforma in Lucifero, essendo due esseri distinti. Peraltro, a partire dalla fine dell'800, l'agire di Luc apre la porta all'inclusione di Ari. Per esempio, la droga, eccesso luciferico degli anni 60-70, ha portato morte o malattia in molti dei caduti in tentazione (eroina ecc.). La ribellione lucif. ai limiti angusti delle vecchie regole, negli stessi anni, ha portato certi a divenire sognatori a vita, però ben presto movimenti come le Brigate Rosse o i vari movimentini comunisti hanno sfondato dalla parte opposta, degenerando in cieco distruggere sino all'uccidere e comunque al pensare disumano. Evidentemente è mancato un forte centro dell'io-uomo che integrasse gli opposti impulsi.

Scusate la "sbrodolata", è che ancora non riesco a diventare propositivo ed applicarmi al cap. 1, 2 ecc., allora cerco magari di portar chiarezza su quanto viene detto. Solo per sapere che cosa ha detto Steiner, non per sostenere "L'ha detto Lui, è così!".


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 28/10/2012, 2:30 
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alfionero ha scritto:
Cioe', dopo aver esperito la tesi e l'antitesi (opposizione esoterica polare)... Vuoi dire che manca solo un terzo elemento di sintesi [nozze "chimiche"]... anche di tipo al di qua della soglia, per cosi' dire... "hegeliano"... :shock:

Se ci pensi, al di qua della soglia non ci sarebbe nessuna necessità di un terzo elemento forte (l'io), la sua presenza -quando c'è - potrebbe considerarsi solo come un eventuale dato di fatto ereditato in qualche modo. Infatti la moderna "civiltà" ci propone un modello di vita il meno autonomo possibile, quasi "animale". Non parlo solo dei balli a ritmo binario di grancassa elettrica delle discoteche, seguendo i quali la gente si "depersonalizza sciamanicamente" :mrgreen: : l'io come coscienza viene messo giù per knock-out ogni volta che ci si stende in ciabatte e canottiera birra in man destra e fumo a sinistra a guardare una partita di pallone in TV. Non voglio assolutamente colpevolizzare chi si guarda lo sport preferito sul suo piccolo schermo: dico solo che si tratta di una situazione dove assai comunemente la coscienza critica viene con grande gusto annebbiata (certo, talora basta solo saperlo, mica s'ha da essere sempre in trincea).

Se dunque non c'è necessità alcuna che l'io sia forte per poter sopravvivere nel terrestre, allora la forza dell'io diventa una mèta la cui origine è spirituale. E infatti il cosmo intero è alla ricerca dell'io.


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 28/10/2012, 8:32 

Iscritto il: 19/08/2012, 9:35
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Non riusciamo ad uscirne allora ;)
(va beh, ma qual è il problema?
"sembra" che non c' entri, qualcosa, e invece forse c' entra)

Io intendevo parlare non tanto del Sig. Luc e del Sig. Ari,
ma degli effetti di Luc ed Ari sull' uomo;
di questo posso eventualmente parlarne (in senso fenomenologico);
in quanto Esseri.. io ho solo da ascoltare Steiner e gli antroposofi;
ma non ho nulla da dire al riguardo;
non ho ancora rotto il velo del versante esoterico;
mi limito ad osservare ciò che avviene nell' uomo:
questo è il mio attuale versante.
come dire: il seme buono lo si vede dal frutto che fa (questa è fenomenologia),
oppure... sarò mica diventato kantiano? :D
(Luc ed Ari come "cosa-in-sè"...e me ne lavo le mani?)


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 28/10/2012, 15:46 

Iscritto il: 04/10/2012, 15:38
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Carissimi compagni di viaggio,
una possibile via di uscita per l'opposizione polare al di qua della soglia, potrebbe essere la psicosintesi del se' personale... (Roberto Assagioli), mentre al di la' - sempre nello stesso percorso - la psicosentesi del Se' superiore, o transpersonale...
Intendiamoci, parlo in maniera parziale, di un modello, forse comparabile con quello steineriano... Forse...


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 28/10/2012, 16:52 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
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Il libro di Assagioli ce l'ho ... ma lo devo ancora leggere. :?
Mi dicono che "derivi" dalla Teosofia.
Assagioli è entrato indirettamente nella mia vita due volte: l'ex marito di una mia ex francese rimasta amica era terapeuta (olandese) di psicosintesi; la mia ex fiorentina andava da una terapeuta che la psicosintetizzava ...
Ora siamo a tre :o : ti dispiacerebbe mica, Alfionero, aprire un piccolo thread spiegando un po' che cos'è la psicosintesi, se ci riesci? Potrebbe essere fatto sotto Antroposofia>Scienze>Psicologia.


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 29/10/2012, 10:24 

Iscritto il: 04/10/2012, 15:38
Messaggi: 31
ginogost ha scritto:
Il libro di Assagioli ce l'ho ... ma lo devo ancora leggere. :?
Mi dicono che "derivi" dalla Teosofia.
Assagioli è entrato indirettamente nella mia vita due volte: l'ex marito di una mia ex francese rimasta amica era terapeuta (olandese) di psicosintesi; la mia ex fiorentina andava da una terapeuta che la psicosintetizzava ...
Ora siamo a tre :o : ti dispiacerebbe mica, Alfionero, aprire un piccolo thread spiegando un po' che cos'è la psicosintesi, se ci riesci? Potrebbe essere fatto sotto Antroposofia>Scienze>Psicologia.


Ciao Ginogost, ho provato a fare ciò che mi hai chiesto, rielaborando e sfoltendo un po' vecchi appunti personali. Anche se un'eventuale comparazione fu allora molto più incentrata sul paradigma junghiano che su quello steineriano (il tutto ovviamente, senza pretesa alcuna di rigore scientifico ed esaustività dell'argomento).
A presto.


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 Oggetto del messaggio: Re: FdL: Prefazione alla 2^ edizione
Messaggio da leggereInviato: 29/10/2012, 16:25 
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Iscritto il: 13/07/2011, 20:31
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Grazie mille, Alfionero. Sei stato gentilissimo.
Più tardi lo leggo. Dopo ancora lo commenteremo.
Credo che sia un argomento sconosciuto ai più.


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